Verso elezioni anticipate?

Tsipras celebra un anno al governo Ma la Grecia è di nuovo in piazza

Tsipras celebra un anno al governo Ma la Grecia è di nuovo in piazza
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È un compleanno amaro quello del governo Tsipras in Grecia. Il Paese è bloccato dai trattori che hanno occupato le autostrade e versato latte sul manto stradale, e i professionisti stanno manifestando in piazza per la riforma delle pensioni. Non solo. Per il 4 febbraio prossimo è in programma lo sciopero generale. Sembra che a nulla siano valse le riforme portate avanti dal governo da quando si è insediato il 25 gennaio 2015, nonostante l’agenzia Standard & Poor’s abbia portato il rating sul credito sovrano della Grecia da CCC+ a B-.

 

 

La stanchezza della gente. Il Paese reale, quello fatto dalla gente, da chi lavora, da chi ogni giorno si dà da fare per arrivare a fine mese è arrabbiatissimo con il governo che ha votato un anno fa. Perché questi 365 giorni sono stati vissuti pericolosamente, passando per mesi in cui si è assistito a un estenuante braccio di ferro con Bruxelles e i creditori, a litigi tra premier e ministro delle finanze, a concessioni alla Germania di Angela Merkel. E la gente si è stancata. Anche perché adesso sul piatto c’è la riforma delle pensioni, che mette in allarme molte categorie professionali.

 

 

Sindacati sul piede di guerra. Tutti i sindacati del Paese, del settore pubblico e privato, si oppongono alle riforme sottolineando che i tagli chiesti dai creditori internazionali, associati a ulteriori aumenti fiscali, potrebbero ridurre fino all'85% il reddito annuo per alcune categorie professionali, in particolare quella degli agricoltori, che vedono anche un notevole aumento delle tasse a loro carico (dal 13% al 26%). Una riforma che secondo gli esperti non farà altro che aumentare la recessione. Bloomberg, infatti, prevede per l’economia greca un 2016 all’insegna della recessione all’1,8%. Peggio di così va solo in Venezuela (3,3%) e Brasile (2,5%). Intanto il debito pubblico continua a salire fino a 175 punti percentuali sul pil, nonostante sia stata avviata un’imponente opera di privatizzazioni che si stima frutti da qui alla fine dell’anno oltre 2 miliardi di euro. Una cifra ottenuta grazie alla concessione di 14 piccoli aeroporti, dalla vendita di un grande resort all’Astir Palace e da quella del Porto del Pireo, praticamente ceduto ai cinesi. Ma ci si aspetta anche la privatizzazione dell’operatore di rete gas Desfa, il prolungamento della concessione dell’aeroporto internazionale di Atene, la vendita totale della compagnia di traporto merci ferroviario Rosco e della quota di maggioranza dell’Autorità Portuale di Salonicco.

 

 

Professionisti in piazza. A scendere in piazza sono migliaia di avvocati, medici, ingegneri, farmacisti, in quella che è stata già battezzata come la “protesta delle cravatte”. La legge prevede che il 60% del loro reddito vada in tasse e assicurazioni. I professionisti si sono riuniti davanti al parlamento agitando le loro cravatte e alcuni di loro le hanno poi legate agli alberi di piazza Syntagma. La polizia stima che solo ad Atene ci siano 6mila manifestanti, ma la protesta si è estesa a molte altre città greche e si unisce alle agitazioni in corso nel settore dei trasporti, con lo sciopero di 48 ore dei marinai, che ha lasciato in porto la maggior parte dei traghetti. Lo stesso sta succedendo con il traffico ferroviario.

 

 

Rischio voto anticipato. Lo spettro delle elezioni anticipate aleggia sul Paese, e intimorisce Tsipras che in Parlamento può godere di una maggioranza di soli tre voti. A essere sceso in campo per contendersi il potere c’è il nuovo segretario di Nea Dimokratia, il liberale Kyriakos Mitsotakis, che può contare sui favori di una stampa tutta per lui e vede il suo partito davanti a Syriza nei sondaggi.

Le dichiarazioni di Varoufakis. A peggiorare le cose ci si è messo anche l’ex ministro delle finanze, Yanis Varoufakis, che in un’intervista al vetriolo concessa a un programma tv ha affermato che quando c’era lui al governo era stato raggiunto un accordo per una linea di credito con la Cina durante i negoziati con i creditori internazionali nel 2015, ma Berlino ha interferito facendo fallire il patto. Varoufakis ha svelato i dettagli di un “Piano X” che era stato messo in atto insieme a Tsipras in risposta alla pressione di Schaeuble e degli altri partner per l'uscita della Grecia dall'euro. Il piano prevedeva la ristrutturazione di bond greci per un valore di 27 miliardi di euro, detenuti dalla Banca centrale europea, ma quando venne il momento della decisione Atene fece marcia indietro.

 

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