Alfa e Omega, il genio di Ugo Riva Ecco le opere in mostra a Romano
In copertina: Ugo Riva, Lumen gentium, 2004, terracotta-ferro,198x29x23 cm.
Un itinerario a tutto pathos, tra la memoria e il mistero, per indagare il senso ultimo della vita. Tutto questo è Alfa e Omega, la mostra itinerante realizzata per il 2016 dalla Fondazione Credito Bergamasco con le opere di Ugo Riva, tra gli scultori contemporanei più noti e quotati del panorama italiano e internazionale. L'esposizione, inaugurata sabato 20 febbraio al Museo d’Arte e Cultura Sacra di Romano di Lombardia, resterà aperta al pubblico fino a lunedì 28 marzo 2016.
Un viaggio dedicato all’esistenza umana, dalla materia allo spirito. Riflessioni d’arte che emozionano e stupiscono, ritrovando il senso ultimo della vita nell’anima, nella storia e nella fede, per una mostra che rappresenta il sesto appuntamento del progetto pluriennale ideato e prodotto dalla Fondazione Creberg. «Le opere dell’artista, scelte nell’ambito della sua trentennale produzione di sculture e di disegni, approfondiscono i temi esistenziali dell’Uomo: il suo destino, la sua fragilità, la brevità dell’esistenza, la morte e il post mortem, la materia, lo spirito, riassunti nel titolo Alfa e Omega, che ben delinea il delicato ambito di riflessione», spiega Angelo Piazzoli, Segretario Generale della Fondazione Credito Bergamasco e curatore dell’esposizione.
Ugo Riva, Trappola per angelo, 2010, terracotta-ferro,84x110x31 cm.
Ugo Riva, Anima, 2014, bronzo, 100 cm.
Ugo Riva, Anime salve
Ecce agnus dei, 2000, stoffa, 250x85x50cm
Ugo Riva, Lumen gentium, 2004, terracotta-ferro,198x29x23 cm.
Ugo Riva, Madre Madre Madre
Ugo Riva, Perchè Lazzaro, 2014, pastello, 108x160 cm.
Risorgerò, 2014, tecmista, 80x49x53 cm.
Così, dopo Genesi di Mario Paschetta, Via Vitæ di Angelo Celsi, Panis Vitæ di Doriano Scazzosi, Giobbe. La notte e il suo sole con opere di Francesco Betti e “Come gente che pensa a suo cammino” con opere di Angelo Celsi, la Fondazione ha coinvolto Ugo Riva, grande protagonista della scultura italiana contemporanea, in un’esposizione di grande pathos che rompe con gli schemi dell'utile, dall'ansia e del fare, per riportare l’uomo alla sua essenza. «La mostra è una grande occasione per conoscere la persona dello scultore e per ammirarne le creazioni, frutto di ricerca, sperimentazione e scoperta – ha affermato Tarcisio Tironi, Direttore del M.A.C.S. di Romano di Lombardia e curatore della mostra – Le opere di Riva rivelano a lui e a noi quello che pensa, quanto sogna. Esplorare la propria anima e il mistero che ci avvolge è l’impresa più ardua. L’artista, nei disegni e nelle sculture, scrive e celebra la vita, anche quanto sia dolente, come tutti dovrebbero fare. Nei primi si resta invaghiti dalla stimolante improvvisazione, nelle altre si coglie la gravità della scultura senza perdere i particolari». L’inferno dov’è?, Perché Lazzaro?, Risorgerò? sono solo alcuni de titoli delle opere in esposizione che Riva ha curato con la genialità di sempre.
Nato a Bergamo, 64 anni, egli ha realizzato sculture esposte in Vaticano, ma anche a New York, Washington, Amsterdam e Taipei, firmando, nel 2006, Via Christi, sculptura pietà, un'impegnativa via crucis scultorea in cotto policromo, vetro, ferro e bronzo, lunga 18 metri per il tempio votivo della Pace, conservata nella parrocchia di Santa Lucia, a Bergamo.
La mostra Alfa e Omega si potrà visitare fino al 28 marzo, sabato, domenica e festivi, dalle 9.30 alle 12 e dalle 16 alle 19. L’ingresso è libero.