Virginia Raggi, l'avvocato del M5S candidata a sindaco della Capitale

Dopo diversi turni di consultazioni e voti online, il Movimento 5 Stelle ha finalmente selezionato il proprio candidato per le amministrative di Roma: si tratta di Virginia Raggi, avvocato civilista della Capitale che con 1.764 voti ha sbaragliato la concorrenza degli altri 4 contendenti rimasti. Fedelissima di Casaleggio e particolarmente apprezzata un po' da tutti i vertici del Movimento, la Raggi ha già dovuto cominciare a far fronte a quello che probabilmente sarà uno degli attacchi che più frequentemente le saranno rivolti durante questi mesi di campagna elettorale: lavora, infatti, nello studio legale che ha difeso e curato gli interessi di Silvio Berlusconi, Cesare Previti e Marcello Dell'Utri.
Chi è Virginia Raggi. Già consigliere comunale durante il mandato di Ignazio Marino, Virginia Raggi è laureata in giurisprudenza, e lavora nel reparto di diritto civile dello studio legale Sammarco di Roma, quello che, come detto, ebbe diversi clienti illustri fra i quali Berlusconi, Previti e Dell'Utri. Classe 1978, sposata e con un figlio di 6 anni, la Raggi scoprì la galassia grillina grazie al marito, nel 2011. Fin dagli anni dell'università si è sempre impegnata in vari campi del sociale: volontariato nei canili municipali, distribuzione di prodotti equo-solidali, e via dicendo. Dal 2011, dunque, ha iniziato a far parte del M5S, prima come semplice attivista impegnata in banchetti in giro per le piazze romane, poi in collaborazione con i Comitati di quartiere, e infine in qualità di consigliere comunale, carica che ricopre dal 2013 dopo aver ottenuto 1.525 preferenze all'ultima tornata amministrativa della Capitale.
Un profilo apprezzato dai vertici. Come accennato, Virginia Raggi è un profilo che i gradi alti del Movimento hanno sempre tenuto in grande considerazione, per diversi motivi. Anzitutto, viene descritta come il perfetto paradigma dell'ortodossia grillina dei primi tempi, quelli del 25 percento alle elezioni nazionali: intransigente nella chiusura nei confronti degli altri partiti, con i quali da parte sua non ci sarebbe mai stato dialogo né tanto meno accordi di qualsiasi tipo, meticolosa e devota osservante di qualsivoglia regola, figura straordinariamente esemplificativa dell'uno vale uno e della democrazia diretta, concetti tanto cari ai 5 Stelle. Possiede, soprattutto, una notevole forza comunicativa: nelle apparizione televisive in cui finora è figurata se l'è sempre cavata molto bene, così come sui vari social network. È inoltre, e non guasta mai, senza dubbio una bella donna.
Ha un nemico: il Pd. Politicamente parlando, ha un nemico dichiarato e giurato: il Pd. E sarà proprio contro di esso che, con ogni probabilità, si svilupperà la principale asse bellica della corsa al Campidoglio. La sua campagna elettorale, d'altra parte, sarà incentrata soprattutto su Mafia Capitale, e quindi attacchi nemmeno troppo indiretti al Pd, e partitocrazia: secondo la Raggi, Roma ha un buco di 15 miliardi di euro generatosi per colpa proprio delle varie formazioni politiche che l'hanno governata, e sarà suo compito, ha dichiarato, assicurarsi che siano proprio i partiti a sanare questo immane debito; il tutto sotto lo slogan formato hashtag #RomaAiRomani: non un particolare trionfo di fantasia, ma tant'è.
Le accuse già fioccano. «Se voti 5 Stelle voti studio Previti»: è una delle tante dichiarazioni espresse dagli ambienti del Pd (questa in particolare è del senatore Stefano Esposito) circa il fatto che la Raggi lavori nello studio legale che difese, fra gli altri, Cesare Previti. Virginia, oltre ad aver fatto partire già numerose denunce, ha già replicato via Facebook alle accuse: «Stanno facendo di tutto per screditarmi anche oggi durante il voto. E così, dopo la bufala di Mafia Capitale (il nome della Raggi era comparso per errore nelle carte degli inquirenti, ndr), eccone un'altra. Ma le bugie hanno le gambe corte. I miei colleghi avvocati sono molto contenti di poter lavorare finalmente a qualcosa di leggero e facile. Ma quanta paura vi faccio?». Complessivamente, alla fine dei conti, sembra una candidata piuttosto forte e preparata, il profilo giusto per rendere irreversibile l'attuale tendenza dei romani a guardare con sempre maggior favore il M5S. Il radicato impegno e la frequentazione di vari ambienti legati al sociale, peraltro, potrebbe anche garantirle quella porzione di voti dell'elettorato più radicato a sinistra ma scontento del Pd e in particolare del Pd romano. Per il M5S, insomma, potrebbe essere davvero arrivato il momento per il bingo.