Monachello, Freuler, Djimsiti È l'ora di buttarli in campo
E se da qui alla fine l’Atalanta si affidasse alla freschezza e alla sfrontatezza di Monachello, Freuler e Conti, provando magari pure lo svizzero-albanese Djimsiti? A pochi giorni dal match con la Juventus e alla luce delle ultime prestazioni, in tanti si chiedono perché non provare a dare una bella scossa alla squadra puntando tutto su chi finora abbiamo visto con il contagocce, ma che ha addosso una grandissima voglia di mettersi in mostra.
Monachello sparito dalle scelte: perché? Dopo l’arrivo di Borriello e il recupero di Pinilla, l’attaccante agrigentino dell’Under 21 Monachello è completamente sparito dai radar. Sempre in panchina, l’ex Monaco non scende in campo dalla gara di Frosinone, che fu la sua seconda da titolare dopo l’esordio contro l’Inter. Classe 1994, il giramondo siciliano ha disputato appena 258 minuti in Serie A con un totale di 7 presenze all’attivo, dove certo non ha entusiasmato ma non ha neppure demeritato.
Pinilla ha segnato un gol contro la Fiorentina ma è in evidente ritardo di condizione, Borriello dopo la bella prova di Verona è sempre stato mandato in panchina a favore del cileno. A tanti è chiaro come entrambi gli esperti attaccanti non convincano fino in fondo. Dall'altra parte, Monachello è fisicamente a posto, ha una voglia matta di tornare in campo e, anche se dal punto di vista tattico deve maturare parecchio, contro Juventus e Lazio potrebbe dare alla squadra ciò che, ad esempio, contro il Carpi non si è visto: freschezza, sfrontatezza e quel pizzico di pazzia che possono accendere i tifosi in una gara che sembra davvero segnata in partenza.
Sulla strada di Conti: Freuler aspetta un’altra occasione. La gestione dei giovani della coppia Reja-Bollini in questa stagione è stata positiva. Il lancio di Grassi (poi passato al Napoli) è avvenuto dopo alcuni mesi di panchina assoluta dell’anno scorso, mentre per Conti la “palestra” a Zingonia è durata per tutta la prima parte di campionato. Dalla trasferta di Udine in avanti, il ragazzo di Lecco (classe 1994) ha giocato 8 partite mettendo a segno pure 2 gol, e da qui alla fine è destinato ad essere il titolare fisso della corsia di destra atalantina.
Lecito quindi ora chiedersi se magari non possano subire lo stesso trattamento gli svizzeri Freuler e Djimsiti, arrivati nel mercato di gennaio. Nello specifico, quello più favorito a giocare, dei due, è il centrocampista. Che certo deve ancora crescere, sebbene un altro po' di spazio lo meriti. Contro l’Empoli, all’esordio, ha fatto vedere buonissime cose mentre a Genova con la Sampdoria non ha convinto del tutto. Parliamo di uno che in patria aveva sempre giocato per tutti i minuti di tutte le gare e quindi non può avere problemi di tenuta fisica.
Le chances per Djimsiti e la fascia a de Roon. C’è poi da valutare la posizione del nazionale albanese Djimsiti. L’aitante difensore centrale ex Zurigo andrà ai prossimi Europei con la Nazionale del tecnico italiano Di Biasi, dunque parliamo di un ragazzo che ha valori importanti, e con una prima esperienza pure in campo internazionale. Con il recupero di Paletta e il rendimento positivo di Toloi e Masiello non è facile ritagliare un centimetro pure per lui, sebbene sia almeno prevedibile che questo accada entro la fine della stagione, dato che sul ragazzo del 1993 l’Atalanta punta anche per il futuro. Le scelte toccherà a Reja farle e un occhio alla classifica va tenuto, ma è difficile pensare che per ottenere i 6-7 punti che mancano alla salvezza matematica non ci si possa affidare a ragazzi con tanta voglia di emergere in Serie A.
Infine, per chiudere il cerchio dei nuovi stimoli, una riflessione la merita pure la fascia di capitano. Con Freuler e Conti in campo, la panchina potrebbe toccare a Cigarini, e Raimondi difficilmente giocherebbe al pari di Bellini. A quel punto, perché non responsabilizzare ulteriormente de Roon? Il ragazzo olandese è arrivato l’estate scorsa, ma il valore della sua leadership è già evidente. È un giocatore imprescindibile che si fa in quattro per tutti. Vederlo al centro del gioco con i gradi di capitano al braccio sarebbe un segnale importanti sia per i compagni che per tutto l’ambiente.