Bergamo conquista un posto sul podio della sostenibilità. Nell’edizione numero 32 di Ecosistema Urbano, il rapporto annuale di Legambiente e Ambiente Italia che misura la qualità ambientale delle città italiane, il capoluogo orobico entra per la prima volta nella top ten e lo fa alla grande: terzo posto assoluto, dietro solo a Trento e Mantova. Un balzo notevole, che premia le politiche ambientali messe in campo negli ultimi anni e la capacità di migliorare in più ambiti chiave.
Panorama nazionale stagnante
Il rapporto fotografa un quadro nazionale di stabilità senza slancio, con valori in leggera flessione nella maggior parte dei parametri. Tuttavia, emergono alcune eccezioni positive, e Bergamo è una di queste. In un contesto generale di stagnazione – dove la raccolta differenziata cresce lentamente e le perdite idriche si riducono solo di pochi decimali – il risultato orobico spicca come segnale di dinamismo.
I punti forti
Tra i fattori che hanno contribuito al piazzamento figurano gli ottimi risultati nei “bonus” ambientali: Bergamo è una delle sole tre città italiane (insieme a Reggio Emilia e Padova) ad aver ottenuto tre punteggi addizionali su cinque possibili, legati a politiche di adattamento, energia e altri ambiti di sostenibilità urbana. Un riconoscimento che conferma la direzione intrapresa verso una città più resiliente e attenta alla qualità della vita.
Il podio
Il podio di Ecosistema Urbano 2025 è dominato dal Nord: Trento torna in testa grazie alla costanza dei suoi risultati, con piazzamenti solidi in quasi tutti i 19 indicatori considerati, seguita da Mantova, che si distingue per la vastità delle zone a traffico limitato e per il patrimonio arboreo urbano (94 alberi ogni 100 abitanti). Ma è l’avanzata di Bergamo a rappresentare la vera novità: un ingresso diretto tra le migliori, che rompe l’equilibrio consolidato delle edizioni precedenti.
Scivolano Cremona e Treviso
Le nuove entrate nella top ten sono due: oltre a Bergamo, anche Rimini, salita dal dodicesimo al decimo posto. Ne escono invece Cremona e Treviso, scivolate rispettivamente in undicesima e tredicesima posizione. Bolzano avanza fino al quarto posto, mentre Bologna si conferma nona, consolidando la presenza delle grandi città nel gruppo di testa.
Quadro complessivo critico
Nonostante i segnali incoraggianti, il quadro complessivo resta critico. L’Italia continua a contare troppi automobili (68 ogni 100 abitanti), un consumo di suolo che non diminuisce e infrastrutture per la mobilità dolce ancora insufficienti. Tuttavia, l’avanzata di Bergamo – insieme ai progressi di città come Firenze e Torino – suggerisce che un modello urbano più sostenibile è possibile, se accompagnato da strategie coerenti e continuità amministrativa.