A Firenze primo incrocio con una squadra che gioca per l'Europa: come ci arrivano i viola

di Fabio Gennari

Fiorentina-Atalanta non è solo la terza trasferta nelle prime quattro giornate di campionato per l'Atalanta, ma sarà anche il primo impegno di un certo livello, considerato che dall'altra parte del campo c'è una delle sette italiane (compresa la Dea) che giocano le coppe.

I gigliati, addirittura, sono pure più avanti nel conto delle gare già disputate (ben cinque, considerati anche i play-off di Conference League contro il Rapid Vienna) e la prossima settimana disputeranno la prima partita del girone nella terza competizione europea sul campo del Genk, in Belgio.

La formazione di Italiano ha vissuto finora un avvio di stagione in chiaroscuro. L'esordio sul campo del Genoa è stato da applausi, un 4-1 netto e senza troppe storie ha fatto esaltare una città che ha tuttavia visto poi un pareggio interno con il Lecce (in rimonta, da 2-0 a 2-2) e infine il brutto passo falso di Milano con l'Inter, dove i nerazzurri hanno vinto facilmente per 4-0. Anche in Conference League, prima una sconfitta per 1-0 in Austria e poi la vittoria per 2-0 a Firenze hanno messo in luce l'andamento altalenante dei Viola.

Con Bonaventura al centro del progetto tecnico d'attacco, la Fiorentina ha il suo giocatore migliore in Nico Gonzalez e dalle parti di Ponte Vecchio sono tutti molto concentrati su Bolivia-Argentina di questa sera: il numero 10 dei toscani dovrebbe giocare e il suo arrivo a Firenze a ridosso della partita con la Dea è un problema che Italiano avrebbe preferito non avere.

L'altro attaccante di riferimento è Nzola, ma c'è anche Beltran, per una squadra che dietro e in mezzo al campo è cambiata rispetto al passato: i Viola, con 7 gol subiti in tre giornate, hanno la peggior difesa del campionato.