A Sassuolo la Primavera dell'Atalanta va a caccia del terzo scudetto di fila
Grande possibilità per i ragazzi di Brambilla, che cercano contro l'Empoli un Tricolore dal sapore di storia
di Fabio Gennari
La stagione ufficiale della formazione Primavera allenata da Massimo Brambilla vive oggi (30 giugno) l'ultimo, importantissimo, atto prima del rompete le righe. A Sassuolo, sul campo dello stadio Ricci, i nerazzurri affronteranno alle ore 18.30 l'Empoli nella finale scudetto di categoria e in palio c'è un titolo che, per i bergamaschi, rappresenta una grandissima opportunità: nessuno ha mai vinto il Tricolore per tre volte di fila e la Dea ha questa possibilità, forte della conquista (uno sul campo e uno a tavolino a causa del Covid) degli ultimi due.
In campo ci saranno due squadre che non erano annoverate tra le favorite. Atalanta ed Empoli hanno chiuso rispettivamente al quinto e al sesto posto la "regular season", i nerazzurri sono stati bravi a rimontare posizioni su posizioni e a perdere solo con la Fiorentina in tutto il girone di ritorno, mentre i toscani hanno conquisto il pass per le finali all'ultima giornata contro la Spal, vincendo 3-0. La gara si annuncia molto divertente, parliamo di realtà che si sono spesso messe in mostra nei settori giovanili e con tanti ragazzi interessanti in campo.
Per la squadra di Brambilla non ci sono grandi dubbi di formazione: capitan Cortinovis e Ghislandi sono i due giocatori che hanno inciso in modo determinante con le prodezze contro Roma e Sampdoria, ma la forza del gruppo orobico è nelle tante scelte a disposizione. Scalvini (classe 2003) ha siglato il raddoppio con la Sampdoria e in stagione ha già collezionato qualche panchina con Gasperini; Gyabuaa in mezzo al campo è tra i giocatori più considerati dal tecnico di Grugliasco; in avanti si attende da Italeng (centravanti) il primo squillo in queste fasi finali.
L'orario (18.30) e il fatto che si giochi in infrasettimanale non fanno pensare a troppe presenze in arrivo da Bergamo, qualche sostenitore orobico comunque ci sarà e la speranza è che si possa vedere ancora una volta la Dea trionfare sul campo. Dopo il cambio di diversi elementi del gruppo, prassi normale quando si parla di categorie con limiti di età, sarebbe speciale la conquista di un trofeo che premierebbe il lavoro continuo, con il vivaio di una società che da oltre un quarto di secolo, grazie a Favini, è ai vertici del calcio giovanile italiano.