Aleksej Miranchuk, quando la tecnica non basta per sfondare: serve una svolta
Le prestazioni negative capitano a tutti, il ragazzo ha delle doti, ma sta a lui trovare il modo di dimostrarle. Manca di agonismo
di Fabio Gennari
Uno dei temi più importanti emersi dalla gara di sabato contro la Fiorentina è legato alla prestazione molto negativa del russo Aleksej Miranchuk. La scelta di farlo giocare da titolare non ha pagato e dopo 50' minuti, sul 2-0 per la Fiorentina, il tecnico dei nerazzurri lo ha tolto. I tifosi si chiedono: perché Miranchuk, dopo un anno abbondante in Italia e tanto lavoro con Gasperini, non è ancora diventato un giocatore determinante come in tanti si aspettavano?
Guardando le sue prestazioni, viene spontanea una riflessione: al ragazzo arrivato dalla Lokomotiv Mosca manca qualcosa sul piano agonistico. Non parliamo di impegno e applicazione, ma troppe volte, nel tentare la giocata, sembra che al russo manchi lo spunto decisivo, quel "qualcosa" sul piano agonistico che a Napoli definiscono "cazzimma". Esempio pratico: se prendete il novanta per cento di Miranchuk e il dieci per cento di Palomino, il mix sarà molto probabilmente un grande campione.
Gasperini ha scelto di mandarlo in campo sabato nella posizione di attaccante di destra nel 3-4-1-2, con Pessina e Zapata a completare il tridente. Lì ci si aspettava Malinovskyi e invece la formazione iniziale ha premiato il russo. L'unica giocata degna del piede del russo, però, è stata l'imbucata per Pasalic quando c'è stato l'infortunio di Venuti. Per il resto, Miranchuk ci ha provato molto senza trovare mai il pertugio giusto.
La sensazione è quella che il ragazzo per ora sia un incompiuto. I numeri dicono che ha segnato tanto rispetto ai minuti che ha giocato, ma quando è sceso in campo da titolare non ha mai convinto fino in fondo. Si tratta di un ruolo molto importante il suo, l'Atalanta ha creduto in lui e durante l'estate è rimasto a Bergamo quando si è spesso parlato di una possibile partenza: dopo un anno di lavoro con Gasperini, adesso tocca a Miranchuk dimostrare che l'Atalanta ha fatto bene a puntare su di lui.