Anche senza Ruggeri, la pattuglia italiana della Dea resta molto folta (12 elementi)

di Fabio Gennari

Carnesecchi, Rossi, Scalvini, Bonfanti, Bellanova, Zappacosta, Palestra, Ahanor, Brescianini, Maldini, Scamacca e Retegui. A oggi, considerando che Bonfanti è di rientro da un prestito e sarà testato in ritiro e al giovane Ahanor, un affare praticamente fatto, la rosa dell'Atalanta potrebbe essere composta da ben dodici elementi di nazionalità italiana. Di questi, almeno sei o sette si possono considerare già nel giro dell'Italia di Gattuso, con possibilità che presto se ne aggiungano almeno un altro paio: senza dubbio uno scenario interessante.

In passato, ad esempio all'inizio del ciclo di Gasperini, non era così forte l'impronta "azzurra" del gruppo. Ciò che fa riflettere è come la Dea abbia senza dubbio portato avanti ragazzi dal settore giovanile, ma anche acquistato elementi sul mercato spendendo fior di quattrini: Bellanova, Zappacosta, Ahanor, Brescianini, Maldini, Scamacca e Retegui fanno circa 120 milioni di euro di investimenti. E quasi tutti hanno ancora parecchi anni di carriera davanti.

L'impronta italiana al gruppo è senza dubbio un tratto distintivo importante. A meno di novità dal mercato, non ci sono al momento bergamaschi in rosa (Ruggeri è andato all'Atletico Madrid), ma non mancano comunque elementi cresciuti nel vivaio che conoscono molto bene la storia atalantina.

Si tratta di una bella storia di calcio, che si distingue in Italia e in Europa e non si preoccupa solo di costruire le rose andando a cercare giocatori in giro per il mondo, ma guarda con grande attenzione anche a cosa esprime la nostra Nazione.