Aspettando l'ufficialità di Retegui, ecco la scelta di Kean: l'Arabia si può anche rifiutare
I due centravanti dell'Italia hanno reagito in modo opposto alle lusinghe del calcio arabo, a dimostrazione che c'è sempre una doppia opzione

di Fabio Gennari
«La Fiorentina mi ha sempre aiutato e adesso darò il meglio per la Fiorentina». Premessa: ognuno è libero di fare quello che vuole e di portare avanti valori e scelte che crede più giusti. Le parole che avete appena letto sono di Kean, attaccante della Fiorentina per cui oggi scade la clausola da 52 milioni di euro: se qualcuno trovava (trova? Tutto è possibile) l'accordo con il giocatore lo può comprare dalla società di Commisso senza trattative. Pagando quindi la clausola.
Calcisticamente il ragazzo può piacere o meno, i comportamenti possono essere giusti o sbagliati ma quello che non si può ignorare è che Kean ha rifiutato non una ma due volte i milioni degli arabi. Più o meno gli stessi che ha accettato Retegui. Sia dalla società che sta chiudendo l'atalantino (ormai manca solo l'annuncio), ovvero l'Al-Qadsiah, che dall'Al-Hilal del neo tecnico Inzaghi. E parliamo di ragazzi che hanno appena un anno di differenza: Kean è un 2000, Retegui un 1999.
Il primo e il secondo della classifica marcatori hanno fatto una scelta diversa. Qui nessuno vuole dire se uno ha ragione e l'altro no, però appare evidente come Retegui abbia scelto i soldi e Kean le prospettive di carriera. Retegui ha avuto la proposta di rinnovo da 4 milioni, come Kean che la accetterà. Uno lascia la Champions League, l'altro giocherà in Conference League. Mica la stessa cosa. Giocatori simili che hanno scelto strade diverse, con le società semplici spettatrici di una situazione in cui, dopo che il calciatore decide il futuro, c'è solo da pensare a monetizzare. E guardare avanti.