Atalanta, i giovani ci sono bisogna solo aver pazienza

Atalanta, i giovani ci sono bisogna solo aver pazienza
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Due ‘96 e due ’97, tutti e quattro da tenere d’occhio, soprattutto perché uno gioca lontano da Bergamo e gli altri tre sono nelle prime rotazioni di Gasperini. L’Atalanta non ha attualmente in gruppo giocatori italiani giovani da proporre subito al grande calcio rispetto al recente passato, quando i vari Sportiello, Conti, Caldara, Gagliardini, Grassi, Petagna e Spinazzola erano nei radar delle grandi squadre. Oggi è rimasto solo Gollini (classe 1995), mentre per gli altri è necessario guardare un po’ più avanti nel tempo. La nidiata dei 1999 è ancora un po’ lontana dalla maturazione, ma nella rosa della nazionale Under 21 ci sono Mancini, Valzania, Pessina e Vido che stanno cercando di ritagliarsi un ruolo da protagonisti.

 

 

Pessina e Valzania, i ricambi di mezzo della Dea. I due più facili da tenere in considerazione sono Matteo Pessina (1997) e Luca Valzania (1996). Dietro alla coppia di titolarissimi inesauribili formata da de Roon e Freuler, Gasperini può contare su Mario Pasalic (adattato) e sui due giovani rientrati a Bergamo dai prestiti, rispettivamente, a Spezia e Pescara. Matteo Pessina ha iniziato la stagione addirittura da titolare in Europa League, dove ha trovato spazio con continuità e gli è mancato solo il gol. Ricordando il fatto che allo Spezia era rigorista, forse avrebbe potuto calciare un penalty a Copenaghen, ma con il senno di poi è tutto troppo facile. Luca Valzania è il meno reclamizzato dei centrocampisti. Il suo cartellino è di proprietà della Dea da alcune stagione (venne acquistato dal Cesena) eppure solo da quest'anno è stabilmente a disposizione della rosa degli orobici. Titolare in un paio di circostanze nelle prime gare ufficiali (Hapoel Haifa e Roma), il suo gioco è meno pulito tecnicamente rispetto a quello di Pessina ma dal punto di vista fisico può certamente dire la sua.

 

 

Mancini primo cambio in difesa. Dei giovani a disposizione del Gasp, il più utilizzato è sicuramente Gianluca Mancini. Già l’anno passato, nella seconda parte di stagione, il tecnico Gasperini lo aveva utilizzato come ricambio di Caldara al centro della difesa e i risultati sono stati molto buoni. Alla prima da titolare, contro il Chievo, il ragazzo segnò pure il gol decisivo regalando 3 punti preziosissimi ai compagni. Acquistato dal Perugia a gennaio 2017, il suo passato nelle giovanili della Fiorentina certifica le buone qualità. In questo avvio di stagione, Gasperini lo ha utilizzato sia da centrale in difesa che da vice Toloi (spostato dunque sul centrodestra) e i risultati sono stati alterni. Mancini ha un bel piede e buona visione di gioco, sull’uomo è ancora un po’ grezzo e non sempre i tempi nell’anticipo sono quelli migliori, ma considerando che è un 1996 e che ha solo mezza stagione di Serie B alle spalle (25 partite al Perugia, Caldara quando rientrò a Bergamo aveva giocato anche a Trapani e a Cesena) è giusto lasciare che il tecnico ci lavori con calma.

 

 

Occhio al bomber: Luca Vido. Nella galassia di ragazzi in prestito in giro per l’Italia, il nome italiano che merita in questo momento maggior considerazione è quello dell’attaccante Luca Vido. Arrivato a Bergamo l’anno scorso con acquisto diretto dal Milan, il ragazzo di Bassano del Grappa non ha mai convinto fino in fondo all’ombra di Città Alta, al pari di Orsolini, ma il suo passato da punta di diamante dell’Under 20 italiana si sta confermando nel campionato cadetto e in Under 21. Con la nazionale di Di Biagio ha già segnato 3 gol in 6 partite e l’avvio di stagione in Serie B è stato ottimo. Luca Vido è il centravanti del Perugia allenato da Alessandro Nesta, la squadra umbra dopo due partite si trova al secondo posto in classifica con 4 punti e Vido ne è stato il trascinatore: nella prima giornata è stato lui a segnare il rigore del pareggio al 93’ contro il Brescia in trasferta, nell’esordio al Curi di domenica 2 settembre ha invece insaccato una doppietta che ha fissato il 2-0 sull’Ascoli. Il bilancio stagionale è completato dalla rete dell’inutile 1-3 in Coppa Italia contro il Novara: 4 gol in 3 partite, una rete ogni 60' minuti e maglia numero 10 sulle spalle. La sua stagione va attentamente monitorata.

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