Atalanta-Lecce, nuovi voci dal Salento: la squadra giallorossa non vuole partire per Bergamo
Secondo le ultime voci, i giallorossi sarebbero intenzionati a disertare la trasferta: da capire se la decisione verrà portata avanti in questi termini

di Fabio Gennari
L'ultima indiscrezione, rilanciata in serata dalla Gazzetta dello Sport, dipinge uno scenario che a Lecce ha visto i suoi contorni delinearsi con sempre maggior forza nelle ultime ore: la squadra giallorossa sarebbe intenzionata a non partire alla volta di Bergamo e quindi non giocare la partita contro l'Atalanta domani sera alle 20.45. Lo scontro con la Lega Calcio che ha spostato la partita da venerdì 25 aprile a domenica 27 aprile per l'improvvisa morte del fisioterapista Graziano Fiorita sarebbe dunque dietro l'angolo e ancora più forte.
Il momento è difficilissimo, il corpo dello sfortunato collaboratore ma soprattutto amico e confidente dei calciatori leccesi (era nello spogliatoio da 20 anni) è ancora a Brescia dove lunedì sarà svolta l'autopsia, i funerali potrebbero quindi avvenire durante la prossima settimana e la situazione emotiva di tutto l'ambiente è devastante. Il Lecce pare determinato, oggi è in programma un allenamento di rifinitura ma non è ancora certo che la squadra parta. Anzi, i segnali vanno nella direzione opposta.
Sul piano regolamentare, la situazione è chiara. Se la Lega non dovesse intervenire con un ulteriore spostamento, il Lecce che non si presenta a Bergamo porta a due dirette conseguenze: sconfitta per 3-0 a tavolino e un punto di penalizzazione in classifica. Un duro colpo alla classifica ma anche una situazione che, a giudicare dallo striscione apparso fuori dallo stadio di Lecce (c'era scritto "non scendere in campo l'unica cosa da fare") viene dopo tutto il resto nella mente dei tifosi.
Casta di privilegiati insopportabile quella dei calciatori !!!
Rispetto per la famiglia sempre,ma come han già detto in tanti, rimandare non servirebbe a nessuno, non sempre si può rimandare, in altri ambiti di lavoro si continua a lavorare ci si ferma il giorno delle esequie nn di più, ora il morale sicuramente non c'è ma che dire dei morti sul lavoro in altri contesti?? Ripeto rispetto x lui e x la Famiglia Sempre.
Il rapporto tra sensibilità e logiche programmatiche passa attraverso la pragmatica della ragione ma soprattutto dall'imperativo del bisogno. Troppa discrezionalità in finzione emotiva a mascherare uno status di frustrazione sportiva di classifica che appare evidente farcitura pretestuosa. 3 a 0 a tavolino e stendere velo pietoso
Con tutto il rispetto per il defunto e la sua famiglia, il resto del "carrozzone" si sta comportando in modo ridicolo. Quando muore un collega non ho mai visto i dipendenti "boicottare il lavoro" se non chiedere un permesso per il giorno dei funerali. Atteggiamento ridicolo e poco rispettoso nei confronti di tutti i lavoratori, a meno che non si considerino tali.