Atalanta, un nuovo capitolo La certezza? I 10mila abbonati

Atalanta, un nuovo capitolo La certezza? I 10mila abbonati
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L’Atalanta ha superato quota 10mila abbonati e, quando manca solo un giorno alla fine della campagna di tesseramento annuale (si chiude stasera a meno di sorprese e di una riapertura), la società nerazzurra ha quasi raggiunto l’obiettivo che era stato dichiarato in sede di presentazione. Più del dato meramente numerico, l’aspetto più importante è la bella conferma: lo scorso campionato si raggiunsero le 10.537 unità e ciò significa che a Bergamo c’è uno zoccolo duro di tifosi che, indipendentemente dal mercato e da tutte le variabili che possono incidere sulla decisione di abbonarsi, risponde sempre presente.

 

Presentazione 16-17 foto Gennari (2)

 

Quarta volta sopra i 10mila con Percassi. Dal ritorno al timone del presidente Percassi (stagione 2010/2011 in Serie B), questo è il sesto campionato consecutivo dell’Atalanta in A e il 56esimo assoluto in 109 anni di storia. Il dato definitivo degli abbonamenti 2016/2017 si conoscerà solo nei prossimi giorni, ma è già certo che per il quarto anno si andrà sopra 10mila abbonati: nel campionato 2012/2013 furono 10.052, nel 2014/2015 si toccò quota 10.678, mentre l’anno scorso (campionato 2015/2016) il dato si fermò a 10.537. La media, su 5 anni, è di poco inferiore a quota 9.900 (incidono negativamente i 9.658 abbonati del campionato 2011/2012 e gli 8.573 del 2013/2014), ma complessivamente il dato che emerge e che dovrà essere tenuto in considerazione anche in futuro pensando alla capienza del nuovo stadio è che a Bergamo ci sono circa 10mila tifosi che ogni anno si assicurano un posto allo stadio. La media spettatori, contando i biglietti che vengono acquistati partita per partita, si attesta di poco sopra le 15.200 unità e dunque un fortino da 22mila, 25mila posti sembra più che sufficiente per la realtà orobica.

Tessera a prescindere dalla campagna acquisti. Dal punto di vista delle motivazioni che spingono un tifoso atalantino a staccare l’abbonamento è doveroso sottolineare come a Bergamo non si attendono giocatori da urlo o grandi colpi di mercato per decidere se fare la tessera o meno. Nonostante ci sia sempre qualcuno più scontento di altri, che discute al bar o su Facebook con l’inguaribile ottimista che vede ogni volta il sogno europeo all’orizzonte, il tifoso atalantino risponde presente. E ciò anche se ad inizio stagione non c'è alcuna certezza circa quante partite verranno giocate la domenica alle 15 piuttosto che in orari (e giorni) decisamente meno "comodi". Uno dei mantra di chi va all’Atalanta è che si tifa la maglia, si sostengono i colori e l’unica cosa che davvero si pretende dai giocatori che la indossano è che escano dal campo dopo aver dato tutto quello che avevano. Abbiamo visto applaudire improbabili attaccanti con i piedi di marmo al pari di campioni capaci di segnare gol a raffica: a tutti piace vedere bel calcio e grandi vittorie, ma non si possono dimenticare gli applausi dopo una retrocessione o dopo una sconfitta interna per 5-1: i bergamaschi sono così, visceralmente innamorati della Dea e sempre pronti a sostenerla dagli spalti. Che ci siano pregiate poltroncine in pelle o freddi gradoni di cemento sotto la pioggia battente, poco importa. «Dov’è l’Atalanta siamo noi» dicono i più innamorati.

 

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Ultima stagione in affitto a Bergamo. A meno di ritardi o stravolgimenti clamorosi, quella che inizia domani contro la Lazio sarà l’ultima stagione in affitto al Comunale di Bergamo per la Dea. Per fine anno è atteso il bando di acquisto dell’impianto cittadino, basato sulla valutazione compiuta dalla società Avalon che è di circa 7,5 milioni di euro e se l’Atalanta si aggiudicherà l’asta pubblica, il presidente Percassi avrà realizzato il sogno di una tifoseria intera. La tabella di marcia è in continua evoluzione ma si dice che il progetto sia ormai definito e che al termine del campionato (maggio 2017) inizieranno i lavori di ristrutturazione con la demolizione della Curva Pisani. Il progetto prevede uno stadio tutto coperto, la gradinata che ospiterà il cuore pulsante del tifo orobico sarà costruita a ridosso della riga di fondo campo (sullo stile di quanto fatto allo Juventus Stadium di Torino o alla Dacia Arena di Udine) e c’è da scommettere che l’impatto sonoro e visivo sarà da urlo. Nel frattempo, la nuova Dea di Gasperini deve scrivere la storia con vista Europa: salvarsi anche quest’anno significa arrivare a 7 partecipazioni consecutive nel massimo campionato italiano. Con tanti giovani in rosa e un progetto da leccarsi i baffi per gli oltre 10mila abbonati e tutti quelli che decideranno di esserci domenica dopo domenica.