Bangsbo lascia l'Atalanta dopo cinque anni, una scelta personale per il collaboratore del Gasp
Le strade del professore danese e della Dea si separano. Lui e il mister si erano conosciuti negli anni alla Juventus
di Fabio Gennari
Ultimamente, la sua presenza in panchina non era più così assidua come in passato. Da ieri sera (13 ottobre), la separazione tra Jens Bangsbo e l'Atalanta è anche ufficiale e, nonostante nei quadri tecnici fosse inserito come semplice «assistente tecnico» della prima squadra, il suo ruolo al fianco di Gasperini è sempre stato molto importante.
I due si sono conosciuti ai tempi della Juventus, l'arrivo a Bergamo era stato salutato con grande enfasi visto che si parla di un professore con due lauree e una cattedra all’università scandinava presso il dipartimento di Nutrizione, Esercizi e Sport: uno dei maggiori esperti internazionali di scienza applicata allo sport.
«Tengo particolarmente - ha dichiarato Bangsbo al sito ufficiale della Dea - a ringraziare per i fantastici anni vissuti assieme la società, i dirigenti, mister Gasperini, lo staff tecnico, i collaboratori e tutti i giocatori con i quali ho avuto il piacere e la fortuna di lavorare assieme. È stato un periodo della mia vita bellissimo e indimenticabile, non solo dal punto di vista professionale. Resterò sempre un grande tifoso dell’Atalanta, cui auguro il meglio».
Il club, la direzione sportiva, il mister e il suo staff tecnico, nonché tutti i collaboratori della prima squadra nerazzurra, ringraziano a loro volta e salutano affettuosamente Jens, augurandogli il meglio per il suo futuro, professionale e non solo.
Si tratta di una scelta personale quella del professore danese. Nella sua carriera, Bangsbo ha giocato oltre 350 partite in prima divisione e il suo percorso professionale lo ha portato a scrivere diversi libri nonché a farsi conoscere da tanti atleti professionisti che si sono affidati a lui. È lui l'inventore dello "Yo-Yo test" che viene utilizzato da diversi preparatori di alto livello, in ritiro con l'Atalanta è stato spesso visto curare dettagli specifici anche di situazioni che andavano oltre la semplice preparazione atletica, come ad esempio la postura del corpo in fase di cross. Ora le strade del professore danese e della Dea si sono ufficialmente divise.