Bellanova e Ruggeri, dove siete? Gli esterni non stanno rendendo come si pensava
I due giocatori di fascia che sembravano, a inizio stagione, i titolari stanno faticando a conquistarsi la scena. Urge un cambio di passo

di Fabio Gennari
Contro il Bruges c'erano in campo Cuadrado (classe 1988) e Zappacosta (classe 1992). Due elementi sopra i 30 anni, certamente importanti - e che tra l'altro non hanno fatto nemmeno male e sono stati gli unici, insieme a Lookman, a meritarsi la sufficienza -, ma che a inizio anno non ci si immaginava certo titolari.
Allo stesso tempo, in panchina Gasperini si è portato Bellanova (classe 2000) e Ruggeri (classe 2002), che dovrebbero essere le prime scelte del tecnico e che invece in questa stagione sono lontani parenti dai giocatori che abbiamo visto in passato.
Tralasciando la scelta di non schierare Bellanova contro il Cagliari, quello che davvero fa riflettere è che al 20 febbraio né l'ex Torino né il prodotto del vivaio siano già diventati titolari indiscussi della squadra. Non parliamo del numero di presenze ma della sensazione, della convinzione che siano dei pilastri della squadra come, ad esempio, de Roon ed Ederson. O Carnesecchi. O Hien. O Lookman. Questo dipende dal rendimento e dalle prestazioni, che non stanno di certo abbagliando.
Il Bellanova del Torino si è visto solo a sprazzi, Ruggeri sta disputando una stagione tutt'altro che convincente. Anche per qualche acciacco fisico, ma la verità è che la squadra ha bisogno di entrambi al loro miglior livello per tenere il terzo posto o, possibilmente, migliorarlo. Adesso è il momento di tirar fuori il massimo, ora si vedono gli uomini prima che i calciatori, ovvero coloro che si prendono le responsabilità e le portano avanti senza paura.
Bellanova ben al di sotto delle attese, e Ruggeri il gemello mancato dello scorso anno. Zappacosta e Quadrado esperienza e qualità sono una garanzia.