Bianchi: il gol mi manca ma con il lavoro arriverà

Bianchi: il gol mi manca ma con il lavoro arriverà
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Semplicemente, Rolando Bianchi. In questa intervista esclusiva abbiamo provato ad approfondire un po' la conoscenza dell’ariete bergamasco, protagonista della rimonta contro il Cesena ed in procinto di scendere in campo dal primo minuto anche in casa della Lazio. Quello che è venuto fuori dipinge un quadro di assoluta normalità, Bianchi è un professionista a 360gradi che ama lo sport, si è appassionato di golf, adora i casoncelli ma parla pochissimo in dialetto. E, soprattutto, è convinto al 100% che i valori dell’Atalanta verranno fuori e daranno soddisfazioni.

1) Rolando Bianchi, al 43’ del primo tempo cosa hai pensato? L’Atalanta era sotto 2-0 in casa con il Cesena..

Certamente di pensieri positivi non ce ne sono stati. Era un momento particolare per la squadra e per l’ambiente, sotto 2-0 contro una diretta concorrente che in classifica sta dietro e che in campionato lontano da casa non ha mai vinto era qualcosa difficile da gestire. Diciamo che abbiamo vissuto 45 minuti da incubo ribaltandoli poi con 45 minuti da sogno. E siamo stati premiati con un successo bello e importante.

2) Dal gol di Benalouane alla rimonta di Maxi è passato pochissimo, come hai vissuto quei momenti?

Ho vissuto l’intervallo in campo, stavo facendo il riscaldamento. Certamente è stata una rete molto importante, io ho pensato solo a dare il mio contributo perché sul 2-1 era davvero possibile ribaltare tutto. Abbiamo qualità che ci permettono di fare sempre risultato, possiamo giocare sempre come abbiamo dimostrato di saper fare nella ripresa ed anche se ogni annata poi ha le sue difficoltà penso che l’Atalanta abbia valori davvero importanti.

3) Hai propiziato il 2-2 e sfiorato più volte il gol: che voto ti dai?

Sono molto critico nei miei confronti e mi piace analizzare le prestazioni: domenica ho avuto un impatto importante sulla partita, sono stato utile alla squadra e quindi sono contento. Non voglio darmi un voto, normalmente guardo quelli dei giornalisti solo per vedere se nelle valutazioni c’è correttezza rispetto alla prestazione oppure se ci sono diverse vedute, quello che conta davvero però è quello che posso fare e che riesco a dare: quando vengo chiamato penso solo a fare il massimo per aiutare i compagni.

4) Ti manca il gol?

Nella mia carriera ho sempre avuto una media molto alta dal punto di vista realizzativo. Nelle ultime due stagioni devo dire che questo score si è un pò abbassato, a Bologna la scorsa stagione ho vissuto situazioni un pò particolari e, in questo campionato, finora non ho avuto nemmeno troppe occasioni per sbloccarmi. Mi manca il gol, credo però che ci sia stato anche un pizzico di sfortuna ultimamente viste le parate dei portieri e i pali sfiorati, ma non ci penso troppo: arriverà il momento buono, appena gira un pò anche la fortuna magari ne segno quattro di fila. Ho avuto medie stagionali di 10 gol, non è mai facile e dipende da tanti fattori: in questo momento facciamo anche un pò fatica, ma passerà.

5) Sabato c’è la Lazio, è una partita speciale per te?

È una partita come tutte le altre. A Roma sono stato bene, i tifosi mi hanno sempre trattato bene e anche oggi ci sono sia compagni con cui ho giocato e tanti amici nella Capitale. Per me sarà una gara importante, magari all’inizio ci sarà un pizzico di emozione ma poi siamo professionisti e quindi dobbiamo pensare solo al risultato migliore per la nostra squadra. E l’Atalanta in questo momento ha un grande bisogno di punti.

6) Per l’Atalanta, dunque, obiettivo continuità?

Dobbiamo pensare e giocare sempre per darci continuità. Non possiamo andare sotto 2-0 e poi reagire, iniziamo la gara con la mentalità vincente, prendiamo consapevolezza piena di quello che possiamo fare, abbiamo delle qualità importanti e sono convinto che tutto passi dalla convinzione di poter fare cose importanti. Se dal gruppo arrivano segnali di questo tipo, i risultati migliorano e tutto l’ambiente viene trascinato. Ne sono convinto.

7) Che Bianchi è tornato a Bergamo l’estate scorsa?

Credo che oggi sia tornato a Bergamo un Bianchi più maturo e consapevole. Quando ero ragazzino giocavo con la spensieratezza di chi non ha nulla da perdere e cerca sempre di dare il massimo. Oggi ho un certo tipo di carriera alle spalle, l’esperienza aiuta a gestire meglio tante situazioni e credo che da me ci si aspetti un certo tipo di rendimento. Io lavoro per farmi trovare sempre pronto e dare una mano.

8) E fuori dal campo, Rolando, che ragazzo è?

Adoro quello che faccio, sono un martello pneumatico con me stesso. Arrivo al campo un’ora prima e me ne vado un’ora dopo gli altri, curo ogni dettaglio ed in passato è anche capitato di avere allenatori che mi dicevano «Rolando, tu lavori troppo». Sono fatto così, ho sempre avuto la cultura del lavoro e credo di essermi sempre guadagnato quello che ho ottenuto dando il massimo sul campo. Piace anche a me divertirmi ma sempre con la testa, nel giorno libero o mi alleno o mi mantengo in forma. Alimentazione e vita quotidiana sono sempre orientate al mio impegno, sono sempre sul pezzo e da questo punto di vista credo di essere imbattibile: è una “forma mentis”, da buon bergamasco credo che ci sia sempre bisogno di migliorarsi. Lo faccio costantemente, anche a 32 anni. Ho dei limiti, come tutti, ma cerco di superarli. E questa è sempre stata la mia forza.

9) Tra 10 anni ti vedi in panchina?

Credo di poter giocare ancora qualche anno, ho tempo per decidere, ma quello dell’allenatore è un mestiere che mi piacerebbe. Anche il direttore sportivo è un ruolo che mi intriga. Vediamo. Certamente l’esperienza conta, credo poi che un mister che ha anche giocato a calcio conosce molto bene sia le situazioni di campo che quelle dello spogliatoio. Mi stuzzica l’idea di lavorare per gestire non una, ma tante teste come fanno gli allenatori di oggi, presto farò il corso e grazie agli insegnamenti di chi ho avuto anche nel settore giovanile dell’Atalanta credo di potermi cimentare con questa esperienza.

10) Curiosità

1) piatto preferito? Casoncelli alla bergamasca

2) piatto che detesti? Non ce n’è uno in particolare, adoro i dolci ma cerco di evitarli per tenermi in forma

3) fidanzato o single? Felicemente single

4) il pregio più grande? La determinazione

5) il difetto più grande? Non accetto le critiche con grande facilità

6) passione extra-calcio? Sono malato di sport, l’ultima è il golf

7) vacanza ideale? Al caldo, Cuba o Brasile vanno benissimo

8) la tua famiglia? Molto unita, mio fratello Riccardo è il mio agente. La mamma si chiama Anna e poi c’è Papà Romano. Lui non ha mai chiesto nulla, non ha mai voluto sapere nulla sui contratti, ma mi ha sempre detto di “bruciare l’erba”, di dare tutto.

9) vino o birra? Non bevo molto ma mio padre produce vino rosso, si chiama Risveglio ed è buonissimo!

10) scegli dove vivere: città o campagna? Mi piacciono entrambe, le ho provate entrambe ed anche se oggi vivo vicino alla città ho provato anche a stare in mezzo alla natura e non ho problemi.

 

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