Brescianini, il "multiruolo": nelle ultime gare ha giocato esterno, massima duttilità
Il numero 44 della Dea ha la capacità di farsi trovare sempre pronto anche per giocare in posizioni che, per caratteristiche, non sono propriamente sue
di Fabio Gennari
A Berna, martedì scorso (26 novembre), Gasperini lo ha schierato a sorpresa esterno d'attacco nel 3-4-3. Lunedì (2 dicembre), a Roma, è stato inserito nella ripresa praticamente nella stessa posizione (al posto di Lookman) e le due prove sono state positive. Di sostanza. Magari senza meraviglie tecniche, ma concrete. Da atalantino.
Marco Brescianini è arrivato quest'estate dal Frosinone e si è subito messo in mostra. Per duttilità e capacità di muoversi in diverse zone del campo, è una risorsa preziosa per il tecnico di Grugliasco e la sensazione è che possa fare sempre meglio.
Fisicamente ben strutturato, tecnicamente educato (anche se non scintillante), il ragazzo cresciuto nel vivaio del Milan c'è. Non gli si chiede di risolvere le gare con una giocata, non è lui l'uomo che chiami in causa per "svitare" una partita complicata, però se servono cuore, polmoni, corsa e applicazione, il ragazzo non si tira mai indietro e in campo mette tutto quello che ha.
Ogni tanto impreziosisce le partite con gol e assist (anche mancati, come quello che Ederson ha incredibilmente messo sul fondo allo stadio Olimpico). Ma non è questo che gli viene chiesto dal tecnico. Piuttosto, si punta sulla sua capacità di giocare "box-to-box", ovvero di rilanciare e ripartire con una nuova azione arrivando fino all'area avversaria. Un giocatore per tutte le stagioni, quegli elementi che ogni allenatore considera fondamentali, perché è consapevole di quello che può dargli.