Campionato e Champions confermano: per restare in alto serve grandissima qualità
Chi lotta ai vertici ha in rosa giocatori che l'Atalanta non può vantare. I tempi di Gomez e Ilicic son stati una bella eccezione

di Fabio Gennari
L'esempio migliore? La Lazio. Contro la Juventus, una magia di Luis Alberto rifinita in gol da Zaccagni ha fissato il 2-1. Ieri sera a La Spezia, dopo due clamorose palle gol per i padroni di casa in avvio, la Lazio ha aperto il 3-0 con cui ha consolidato il secondo posto grazie a un rigore conquistato dallo strappo in profondità di Felipe Anderson.
Allargando il ragionamento alla Champions, ecco il guizzo di Brahim Diaz che ha permesso al Milan di superare il Napoli nell'andata dei quarti giocata a San Siro o l'inserimento in area perfetto di Barella su assist al bacio di Bastoni che hanno sbloccato la sfida di Lisbona dell'Inter.
I giocatori di qualità sono un valore aggiunto decisivo e le squadre che lottano ai vertici ne hanno di più rispetto all'Atalanta. È un dato di fatto ed è assolutamente normale. Il ciclo storico con Gomez e Ilicic in nerazzurro ci ha fatto ma sognare ma, non va dimenticato, in quella Dea i due non giocavano sempre assieme. E non sempre puoi pensare di portare elementi del genere all'ombra di Città Alta: questione di ingaggio, di blasone, di prospettive, di livello delle competizioni che si giocano.
L'Atalanta, durante la stagione, ha dimostrato di avere le qualità per giocarsi l'Europa, addirittura un posto Champions. E anche se oggi quelle qualità sono un po' appannate, la Dea è ancora in gioco. Ma è anche giusto dire che davanti ci sono formazioni con livelli tecnici più elevati.
La classifica dice che ogni cosa è ancora possibile, i numeri dei nerazzurri sono di tutto rispetto, ma è evidente che per stare tra le prime quattro servirebbe fare qualcosa di straordinario e, fattore determinante, sperare che più di una delle big stecchi. È successo in passato, magari succederà ancora, ma si parla di piani molto diversi. Soprattutto, concedeteci l'appunto, se in nessuna maniera si può arginare quello strano fenomeno per cui le altre comprano i campioni facendo centinaia di milioni di euro di debiti mentre l'Atalanta cerca di portare avanti una gestione equilibrata, rispettosa di quello che davvero si può fare. Che non significa pensare solo alle plusvalenze, ma non fare il passo più lungo della gamba.