Cara Dea, la verità è semplice: hai numeri, record e giocatori per inseguire lo scudetto
Nicola le ha provate tutte, ma Carnesecchi ha chiuso la porta. Si sa, la strada che può portare al titolo è lastricata anche di grandi parate
di Xavier Jacobelli
Nessuno meritava il premio di miglior giocatore della partita più di Marco Carnesecchi, 24 anni, un altro gioiello dell'Eldorado Atalanta. Sei le parate decisive di un portiere da Nazionale che a Cagliari ha letteralmente eretto il muro di cemento armato contro il quale sono andati a cozzare Piccoli, Mina, Pavoletti. Le mani dell'estremo difensore di Gasperini hanno protetto il primato della Dea, consolidato dalla zampata di Zaniolo che ha fulminato Sherri a soli 120 secondi dall'ingresso in partita.
Gli uomini di Nicola non hanno nulla da rimproverarsi e meritano solo applausi: hanno profuso orgoglio e determinazione ai massimi livelli e avrebbero meritato di più, se non avessero sbattuto contro la saracinesca Carnesecchi. Se continuano a giocare così, si salvano di sicuro.
La verità è semplice: hai numeri, record e giocatori per inseguire lo scudetto, quando vinci una gara così tosta come l'odierna, contro un'avversaria che non ha smesso di lottare sino all'ultimo secondo; quando scopri che Zaniolo in trasferta si sta rivelando micidiale (in gol a Stoccarda, Roma, Cagliari); quando hai un allenatore cui bastano 45 minuti di insoddisfazione per cambiare la squadra in corsa, attingendo alla panchina lunga, costruita in estate dalla società per legittimare le proprie ambizioni.
Assodato che nella prima frazione gioco l'attacco faceva cilecca e, nel complesso, la squadra accusava l'enorme sforzo sostenuto meno di 96 ore prima contro il Real in Champions, Gasp ha sparigliato le carte. Fuori Retegui, Brescianini e Hien (trauma contusivo al torace); subito dentro Lookman, Djimsiti e de Roon, portato inizialmente in panchina perché tirasse il fiato dopo 22 partite e 2.109 minuti senza tregua, 3 gol e 1 assist. Altri 19 minuti ed ecco Zaniolo e Samardzic per De Ketelaere e Pasalic. Mosse propizie, mosse vincenti.
La rete di Zaniolo è nata dai piedi di Samardzic che ha imbeccato Bellanova che ha servito Nicolò. A seguire, il palo di Lookman, prima che il Cagliari caricasse a testa bassa. Nicola le ha provate tutte, ma, di nuovo, Carnesecchi ha chiuso la porta. Si sa, la strada che può portare allo scudetto è lastricata anche di grandi parate.