Nessuna fretta

Carnesecchi, Bellanova e Piccoli: l'Atalanta del domani cresce bene, tocca solo aspettare

I valori, in Primavera ma anche in giro per le squadre che hanno in prestito i ragazzi della Dea, ci sono. Bisogna solo attendere la loro piena maturazione

Carnesecchi, Bellanova e Piccoli: l'Atalanta del domani cresce bene, tocca solo aspettare
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di Fabio Gennari

Ci sono due grandi certezze in casa Atalanta per quanto riguarda i giovani che rappresentano il futuro della squadra di Gasperini. La prima, ormai storica, è che da Zingonia escono sempre ragazzi interessanti e se anche non sono cresciuti in casa (vedi Bellanova) la società lavora sempre per scovare i migliori in giro per l'Italia, e non solo. La seconda, sempre programmatica, è che la strada migliore per farli crescere è quella di mandarli a giocare con continuità in altre piazze.

L'Atalanta di Gasperini sta lottando per il terzo anno di fila per un posto nell'Europa che conta. La rincorsa ci appassiona, ma la verità è che i nerazzurri sono già pronti, in ogni caso. Se sarà ancora Champions League, la squadra sarà puntellata dove serve e sempre a cifre "da Atalanta"; se invece si scenderà in Europa League o in Conference League, ecco che lo scenario potrebbe anche un po' cambiare, senza tuttavia snaturare il progetto.

Il ragionamento è molto semplice: se ti misuri con i migliori al mondo non puoi farlo con ragazzi semi-esordienti. L'Atalanta cerca sempre di "preparare" il campo alla squadra dei grandi con passaggi intermedi nelle altre categorie. Carnesecchi e Bellanova stanno giocando in B con grande continuità, per Piccoli sono già arrivati 5 gol tra Coppa Italia e Serie A. Tutti sono costantemente monitorati da parte dell'area scouting della Dea, che non ha nessuna intenzione di perderli di vista.

Nella prossima stagione, questi tre elementi, ma anche i vari Sutalo, Lammers, Ruggeri e gli altri ragazzi ciclicamente già aggregati alla prima squadra di Gasperini, saranno probabilmente mandati di nuovo a giocare con continuità, sempre cercando di non accorciare troppo i tempi e, contemporaneamente, senza mettere i giocatori nella scomoda condizione di chi sta perdendo delle occasioni. L'Atalanta conosce perfettamente il valore di questi giocatori ma, allo stesso modo, nessuno vuole accelerare troppo. Scelta sacrosanta, tipicamente nerazzurra.

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