Carnesecchi da 10, stellare. Bravi anche Kossounou e Kolasinac, Zaniolo decisivo
La prova del portiere atalantino è stratosferica, ma meritano applausi anche i difensori del Gasp. Deludono Retegui, CDK e Samardzic
di Fabio Gennari
Una prestazione del genere, che porta a una vittoria del genere, merita applausi sotto tutti i punti di vista. Stiamo ovviamente parlando di Carnesecchi, protagonista assoluto a Cagliari. Bravi anche i difensori e Zaniolo a segnare, ma attenzione a esultanze così: inutile far arrabbiare i tifosi avversari appena dopo aver fatto un gol importante.
Carnesecchi 10: immenso. Guarda la partita da posizione privilegiata fino al 39’, quando nel giro di pochi secondi compie un miracolo su Piccoli, un’altra grande parata sul numero 91 dei sardi e un secondo miracolo su Zortea, che calcia da dentro l’area a colpo sicuro. Al 42’ è ancora prodigioso su Piccoli, all’85’ alza il muro su Mina e al 92’ su Pavoletti è miracoloso. La vittoria, questa volta, è davvero tutta sua.
Kossounou 7: il migliore del primo tempo, quando è attento e preciso su Luvumbo. Nella ripresa si conferma molto affidabile e sempre preciso sull’uomo, sbroglia situazioni complicate ed è presente nell’assalto finale dei padroni di casa. Quel gol fallito, però...
Hien 5,5: nel finale di primo tempo, Piccoli ha tre occasioni limpide per portare in vantaggio il Cagliari e lui non è efficace, si fa male (situazione da valutare) ed esce all’intervallo per Djimsiti dopo una prova che non convince. (46’ Djimsiti 6,5: è bravo a respingere colpo su colpo i palloni buttati in area di rigore dai sardi, prestazione molto positiva).
Kolasinac 7: anche lui, come Kossounou, ha il merito di non mollare mai ed è uno dei simboli della tenuta difensiva che l’Atalanta nel finale mette in campo per blindare il risultato.
Bellanova 6,5: intelligente il tocco in mezzo per la rete di Zaniolo che segna il gol vittoria, prima e dopo potrebbe essere più efficace, ma nel complesso la gara è di quantità e la impreziosisce con l’assist della vittoria.
Pasalic 6: ha due buone occasioni in avvio di ripresa, ma non trova la porta (ci va con poca convinzione). Appoggia per Kossounou un pallone d’oro che l’ivoriano non trasforma in gol. (64’ Samardzic 5,5: apre la palla sulla destra del gol di Zaniolo, poi perde troppi palloni semplici e non permette alla squadra di salire e respirare).
Ederson 6,5: al 5’, di tacco, fa un recupero prodigioso con Luvumbo pronto a partire verso Carnesecchi. Prima e dopo ci mette grande sostanza e si conferma in un momento molto positivo.
Ruggeri 6: spinge poco nel primo tempo e sull’occasione di Zortea al 39’ è in colpevole ritardo. Ha il merito di non mollare mai e di metterci cuore e grinta quando serve fare quadrato e portare a casa il risultato.
De Ketelaere 5,5: un paio di volte cerca lo spunto partendo dalla destra, si impegna e gioca tanti palloni, ma non incide sulla manovra offensiva. (64’ Zaniolo 6,5: segna dopo due minuti dall’ingresso in campo su assist di Bellanova un gol di grande importanza, è la terza rete stagionale e merita applausi. Unico neo, l’esultanza: dopo Roma, per la seconda volta, il pubblico si mette tutto contro di lui e si prende il giallo).
Retegui 5: con Mina serviva qualcosa in più sul piano agonistico, non è in grande giornata e lascia il campo al termine del primo tempo senza occasioni importanti all’attivo. (46’ Lookman 6: colpisce un palo clamoroso al 69’ con la sua classica azione personale, poi Gasperini ha detto che era molto stanco e qualche giocata in ripartenza lo ha evidenziato).
Brescianini 5: sua la prima occasione è su assist di Pasalic al 20’, ma il mancino è largo. Troppo passivo nel primo tempo, contro Zappa che non è di certo un difensore irresistibile. (46’ de Roon 6: entra nella ripresa, viene subito ammonito ma ha il merito di non mollare nulla fino all’ultimo secondo. Per questa Atalanta è un giocatore imprescindibile).
Gasperini 6,5: le scelte iniziali, per quanto si è visto nel primo tempo, non pagano fino in fondo. Ha il merito di vincerla ancora una volta con i cambi (che sono nettamente migliori dell’anno scorso) ma senza Carnesecchi stavolta sarebbe andata molto diversamente.