Letterina

Caro Babbo Natale, un paio di desideri: l'Atalanta in Champions e la spinta dei tifosi (quel trofeo...)

È stato un anno pieno di emozioni e il dono più bello sarebbe restare a questi livelli, cercando anche di vincere. Con lo stadio che vibra

Caro Babbo Natale, un paio di desideri: l'Atalanta in Champions e la spinta dei tifosi (quel trofeo...)
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di Fabio Gennari

Caro Babbo Natale, hai ragione, a 42 anni ritrovarmi ancora qui a scriverti una lettera può sembrare troppo. Avrai già il tuo bel da fare con le richieste di nostri bimbi e quindi sarò breve, perché in fondo non c'è troppo da dire su questa Atalanta. Il 2021 è stato un anno incredibile, abbiamo visto i nerazzurri battagliare con Real Madrid e Manchester United (e non era la PlayStation), s'è perso ma io non ce la faccio a essere triste: le emozioni di esserci stato sono di gran lunga più forti della delusione di non aver superato l'ostacolo.

Siamo usciti dalla Champions League con gli spagnoli, ma ci siamo tornati. Siamo usciti nuovamente anche per mano degli inglesi, eppure la squadra è ancora dentro ai posti in campionato che valgono una nuova partecipazione al torneo più importante del mondo. Ecco, il primo dono che ti chiedo è questo ovvero di darci una mano a restare dentro le prime quattro del campionato. Come dici? L'Atalanta vale senza dubbio quella fascia di squadre? Sono d'accordo, ma tu mettici una buona parola lo stesso, sei pur sempre Babbo Natale.

Un'altra cosa: 'sto benedetto Trofeo. Io sono sincero, non ho bisogno di un titolo per marchiare questo ciclo di Gasperini con la scritta "leggenda". Lo dico sempre e mi prendono per matto quelli che solo davanti a un titolo si sentono di dire che l'Atalanta è una grande. Io non mi dimentico che abbiamo sempre mangiato in trattoria e adesso siamo seduti al tavolo di un ristorante stellato, e non facciamo più nemmeno la figura dell'imbucato. Se proprio ti avanza un dono, allora ti dico che l'unico trofeo che mi manderebbe ai matti è lo scudetto: chi vince quello è il più forte di tutti in Italia e lo dimostra lungo l'arco di 38 partite. Coppa Italia ed Europa League sono belle avventure, ma non le baratterei mai con la partecipazione alla Champions League. Mai.

Chiudo con una cosa che potrà sembrarti piccola e invece è importante per chi, come me, vive le partite allo stadio. In mezzo alla gente. Siamo in un periodo allucinante, la pandemia ha fatto un casino incredibile in ogni ambito della nostra vita e quando sento l'inno di Roby Facchinetti allo stadio mi vengono i brividi. Non so se puoi far qualcosa, ma oltre a metterci alle spalle definitivamente il Covid io vorrei che in qualche modo tornassero a vibrare i muri del vecchio Comunale. Lo so, adesso si chiama Gewiss Stadium, ma hai capito di cosa parlo.

In questo 2021 si è chiusa la storia della Curva Pisani come, negli ultimi 23 anni, l'avevamo conosciuta, ci vuole tempo per ricostruire qualcosa di nuovo che possa fare ancora da collante per tutti i tifosi che allo stadio si vogliono spellare le mani e sostenere l'Atalanta, ma è troppo importante. La spinta della gente, per chi scende in campo, è determinante: a Bergamo è sempre stato il pubblico a trascinare la squadra, non il contrario. E quando le luci dei riflettori si spegneranno e capiterà di tornare a mangiare quella polvere chiamata salvezza, la differenza la farà il calore del pubblico. La spinta della gente. L'amore per la maglia.

Grazie di cuore e buon Natale anche a te. Sempre forza Atalanta!

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