Chiave di (s)volta della Dea Ilicic, la Cina può attendere

Chiave di (s)volta della Dea Ilicic, la Cina può attendere
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L’impatto di Josip Ilicic sull’Atalanta 2018/2019 è stato semplicemente devastante. Il numero 72 sloveno è un giocatore di categoria superiore, spesso le sue giocate sono risultate decisive per le sorti della Dea, ma l’evoluzione che tutti stiamo ammirando ha un senso molto più profondo rispetto a gol e assist: quando la tecnica e la genialità della giocata si mettono al servizio della normalità, Gasperini può veramente gongolare e tutti ne traggono beneficio.

 

 

I numeri di Ilicic a Bergamo. Arrivato a Bergamo all’inizio della passata stagione dopo che stava praticamente firmando con la Sampdoria, Ilicic ha finora disputato con la Dea 49 partite ufficiali segnando 18 gol e regalando 13 assist per i compagni. Fanno 31 giocate decisive per il risultato tra campionato ed Europa League. Nelle ultime quattro sfide di serie A, quelle in cui il calciatore sloveno classe 1988 è tornato in campo da titolare, sono arrivati tre gol a Verona, un assist e l’autorete procurata contro il Parma e due assist su calcio di punizione contro l’Inter.

Uno come lui non può mai stare fuori eppure la certezza della titolarità di Ilicic a Bergamo c’è solo da circa un mese. Con Cristante a pieno regime, Gasperini l’anno passato tendeva sempre a scegliere il numero 4 di San Vito al Tagliamento e infatti Ilicic ha chiuso la stagione con 15 reti (miglior marcatore dell’Atalanta), ma giocando la metà dei minuti ufficiali a disposizione. In questa stagione, le presenze sono solo otto perché il problema di infezione al linfonodo del collo lo ha parecchio debilitato per circa tre mesi, ma ora il peggio è veramente passato.

 

 

Come è cambiato il suo modo di giocare. Da Verona, dunque, l’Atalanta si sta godendo un nuovo Josip Ilicic. Al Bentegodi ha fatto tripletta, ma forse è stato domenica scorsa contro l’Inter che si è toccato il punto più alto di rendimento nella manovra. Se guardate bene, sia l’azione del gol di Hateboer che quella in cui Zapata impegna Handanovic partono da due scelte perfette di Ilicic appena dopo la linea mediana del campo. E anche nel torello finale da undici passaggi che si conclude con la rete di Gomez, l’appoggio decisivo per de Roon che supera la pressione di Gagliardini e libera poi l’azione verso il Papu vede Ilicic al centro del gioco.

Certo, quei due gol falliti nel primo tempo a due passi dalla linea di porta (su uno è stato bravo Handanovic, ma quello in cui si trova insieme a Mancini di fianco al palo è un errore incredibile...) potevano davvero costar caro, ma se poi nella ripresa lo vedi telecomandare sulla testa di Mancini e Djimsiti due calci di punizione perfetti, tutto passa in secondo piano. Lo spirito di Ilicic e il suo nuovo modo di stare in campo sono una delle chiavi della nuova vita atalantina e anche ad Empoli ci si aspettano grandi cose.

 

 

Il rinnovo di contratto: discorsi aperti. Un giocatore come Ilicic è chiaro che per l’Atalanta sia un lusso. Arrivato dalla Fiorentina per 5,5 milioni di euro nell’estate 2017, il giocatore ha firmato un contratto fino al 30 giugno 2022 e il suo valore, oggi, si è almeno quintuplicato. Ilicic ha uno stipendio importante che supera il milione di euro a stagione,  ma, come è normale, sul tavolo di dirigenti a Zingonia ci sono discorsi avviati per il rinnovo dell’accordo.

Da quello che risulta non si è ancora arrivati alla fumata bianca, Ilicic è un tipo particolare e anche in passato ci sono stati momenti in cui giocava bene con l’Atalanta, ma in conferenza stampa lasciava aperta la porta a qualche big. Oggi però la situazione pare molto più fluida. Nel momento in cui deciderà di andare a svernare in Cina sarà lui stesso a muoversi, come ha dichiarato in conferenza stampa qualche settimana fa, ma il primo a sapere che nell’isola felice dell’Atalanta e con un tecnico come Gasperini può vivere una parte finale di carriera da urlo è proprio lui, il numero 72 sloveno.

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