Comunicato dei Supporters

L'ultimo comunicato della Curva Nord: «Nati per unire, senza unione il nostro essere cade»

Dopo lo scioglimento annunciato la scorsa settimana al Covo, gli ultras hanno pubblicato su Facebook uno scritto in cui si ufficializza la fine

L'ultimo comunicato della Curva Nord: «Nati per unire, senza unione il nostro essere cade»
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di Fabio Gennari

Uno scritto nero su bianco, senza simboli ma con una data scritta ben chiara: 13 settembre 2021. È il giorno in cui, ufficialmente, si chiude la storia della tifoseria organizzata di Bergamo, il gruppo "Dell'Atalanta Supporters" ha scelto il canale social Sostieni la Curva per mettere la parola fine a un'avventura al fianco della Dea lunga 23 anni. Intorno alle 22.30 di oggi, 13 settembre, sono state pubblicate due pagine intrise d'emozione sul profilo ufficiale dei tifosi nerazzurri e adesso, una settimana dopo la riunione al Covo in cui era stato deciso lo scioglimento del gruppo, tutto è ufficiale.

La missiva, che potete leggere nelle due pagine riportate qui sotto, ripercorre i passi che hanno portato alla formazione di un gruppo unito nella Curva Nord di Bergamo. Si parte dal 1998, quando la scomparsa di un amico ultras di nome Ivan fece scattare la scintilla che portò gli ultras bergamaschi, con Claudio "Bocia" Galimberti nel ruolo di leader indiscusso, a unirsi dietro agli striscioni «A Guardia di una Fede» (scritto senza spazi) e «Bergamo». Si toccano temi molto cari a tutto l'ambiente ultras, come la tessera del tifoso e la repressione, e si parla della Festa della Dea, evento che per anni ha coinvolto tutto il popolo bergamasco.

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Quanto ai motivi che hanno portato a questa conclusione, nel comunicato non ci sono riferimenti precisi a qualche evento in particolare. Si parla di comunicazione che passa attraverso i social, «bestia nera del nostro mondo che ha cambiato l'ordine e l'importanza dei valori», e del fatto che «tutto è diventato più ostile, più falso e ipocrita e pian piano l'unità ha lasciato spazio a dubbi e pensieri». La frase più netta è questa: «Nati per unire. Senza l'unione il nostro essere cade. Per questo la decisione è la chiusura».

Le parole usate non chiariscono in modo specifico cosa è accaduto, ma fanno capire che, molto probabilmente, non c'è un motivo preciso che ha portato a tutto questo. Si parla di situazioni che si sono trascinate, di valori che sono cambiati e di una decisione presa perché dove c'era unione si era ormai insidiato qualcosa di diverso. Il grande rammarico, spiegato nella seconda parte della missiva, è quello di non essere riusciti a «riportare Claudio con noi in Curva». Il leader della Curva Pisani è lontano da Bergamo ormai da qualche anno, le diffide lo hanno tenuto fuori dallo stadio per molto tempo e anche questo ha inciso sulla situazione.

Dopo i ringraziamenti e l'abbraccio a ternani, cavesi, cosentini, ai ragazzi di Amantea e a quelli di Francoforte, il comunicato si chiude con un grido di speranza. «Si chiude un'esperienza e lo si fa per crescere, non per morire», una frase forte che rilancia nuove iniziative che, chissà, potranno presto palesarsi all'orizzonte. Perchè, scrivono gli ultras, «è ora che coloro che hanno sempre camminato nell'ombra, protetti da mamma Curva, crescano e imparino a camminare da soli. Convinti di chiudere una storia che possa farne nascere un'altra, ancora più importante, ancora più bella».

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