Con 27 punti in 15 partite, la proiezione a fine campionato è di 68,4: varrebbe l'Europa
Le ultime 4 sconfitte in 5 partite hanno intaccato un po' il morale del mondo nerazzurro, ma i numeri restano preziosi alleati

di Fabio Gennari
L'attuale media di 1,8 punti a partita vale una proiezione, a fine stagione, di oltre 68 punti. In tutte le stagioni con Gasperini in panchina, questa quota ha significato accesso all'Europa: l'obiettivo della Dea, guardando ai fatti sul campo e sperando che nella seconda parte di stagione non ci sia un calo come quello dell'anno scorso, è scritto nel rendimento che i bergamaschi stanno avendo. E, addirittura, il passo varrebbe la Champions se si verificasse una situazione simile a quella della stagione 2018/19.
Nel primo campionato di Gasp, stagione 2016/17, la classifica finale premiò la Juventus con 91 punti e la Dea arrivò quarta con 72. I 68 punti abbondanti che potrebbe valere questo campionato avrebbero portato l'Atalanta al sesto posto, dietro alla Lazio (70) e davanti al Milan (63). Nel campionato 2017/18, stesso copione: Juventus prima a 95, Champions a quota 72 (Inter) e 68 punti buoni per il sesto posto tra Lazio (quinta, 72) e Milan (sesto, 64).
Nel campionato 2018/19, quello dell'eliminazione con il Copenaghen e della prima storica qualificazione Champions, ci fu un arrivo in volata con tutti i verdetti all'ultima giornata. L'Atalanta arrivò terza dietro a Juve e Napoli con 69 punti, l'Inter si piazzò quarta con lo stesso score e il Milan si sedette appena fuori dal salotto Champions con 68 punti.
Nel campionato 2019/20 con 68-69 punti si arrivava a ridosso del quinto posto (Roma, 70) con il sesto a 66 (Milan) mentre il campionato 2020/21 è quello più "alto" come quota Europa League, visto che la Lazio chiuse proprio a 68 punti con l'ultima piazza disponibile. L'anno scorso, campionato 2021/22, la Juve è andata in Champions con 70 punti (quarto posto) mentre la proiezione attuale sarebbe valsa il quinto posto.
Tutti questi ragionamenti non tengono conto di una preziosa e importante opzione in più. Da un paio di stagioni il piazzamento al settimo posto - al netto della vittoria della Coppa Italia che di solito non incide sui piazzamenti europei perché chi conquista il trofeo è anche piazzato ai vertici della A - è buono per la qualificazione alla Conference League, quindi le possibilità di partecipare alle coppe è ancora più ampia se si mantenesse il passo attuale in campionato. Certo, bisogna confermarsi nel tempo e sarà l'obiettivo da gennaio in avanti.