Com'è cresciuta questa Dea E il mercato lo dimostrerà

Com'è cresciuta questa Dea E il mercato lo dimostrerà
Pubblicato:
Aggiornato:

Lo spunto arriva dall'intervista che abbiamo fatto al centrocampista nerazzurro Remo Freuler e che potete gustarvi sul nostro settimanale in edicola da oggi. «Non è mica facile andare via dall’Atalanta, dove puoi andare per stare meglio?», ci ha detto il numero 11 nerazzurro, che così ha di fatto confermato il nuovo corso della Dea sul mercato. Da terra di passaggio con una salvezza da conquistare come obiettivo primario a porto di approdo con vista sull’Europa: il passo è lungo, eppure grazie a Gasperini tutto questo è diventato realtà. Il mondo Atalanta si è letteralmente capovolto.

 

 

Mercato in uscita: sicuri che i big vogliano andare via? Il primo tema da affrontare riguarda le possibili partenze. Leggendo i giornali e ragionando su quanto siano migliorati i giocatori, c’è qualcuno che teme una partenza da Bergamo di Toloi, Hateboer, Freuler, Cristante, de Roon, Ilicic, Gomez e Barrow, oltre ai già sicuri Caldara e Spinazzola. Ovviamente non sarà così, l’Atalanta e Gasperini non hanno nessuna intenzione di smantellare la squadra e poi c’è il risvolto tecnico prima ancora di quello economico: è chiaro che se arriva una big che offre stipendi tre o quattro volte superiori a quelli attuali ogni ragionamento cade (Conti e Kessie docet) ma i giocatori danno anche peso al progetto tecnico. Oggi, per andare via da Bergamo (parole di Freuler), bisogna trovare qualcosa di meglio, in cui essere possibilmente protagonisti. I giocatori vogliono scendere in campo, per svernare e giocare solo per soldi c’è tempo a fine carriera. Hateboer (ad esempio) interessa molto al Borussia Dortmund e con la prospettiva di giocare da titolare in Champions League è chiaro che un pensiero viene fatto. Due come Cristante e Freuler, invece, non è detto che vadano via: se anche arrivasse una squadra di livello bisogna che garantisca una concreta possibilità di giocare. Perché è meglio essere protagonisti in Europa League che fare gli spettatori in Champions o nella lotta scudetto.

 

 

Mercato in entrata: adesso la Dea piace. In entrata, il mercato dell’Atalanta può diventare decisamente interessante. La squadra di Gasperini corre tantissimo e gioca davvero bene, il miglioramento dei singoli, in questo contesto, è sensazionale e ormai ci sono troppi indizi per non pensare che sia un successo del Gasp: Caldara, Spinazzola, Toloi, Gagliardini, Kessie, Castagne, Conti, Freuler, Cristante, Gosens, Ilicic, Petagna e Barrow sono tanti esempi di elementi che hanno avuto un’impennata delle prestazioni individuali sbalorditive. Che sia un ragazzo in cerca di riscatto o uno straniero che vuole affermarsi in Italia, poco cambia. L’Atalanta di oggi è un obiettivo professionale per i calciatori e anche giocatori già affermati non disdegnano affatto una soluzione come quella nerazzurra. Certamente, a livello economico, la società orobica non può competere con le altre potenze del campionato italiano o dei maggiori campionati europei, ma i vertici della società hanno dato indicazione, negli ultimi mesi, di alzare il livello dei giocatori che vengono cercati e quindi ci aspetta un mercato estivo decisamente interessante.

 

 

Cosa accadrà? Molto dipende dall'Europa. Fare dei nomi adesso pensando al gruppo della prossima stagione è prematuro, non perché gli obiettivi non siano già sul taccuino degli addetti ai lavori, quanto perché la qualificazione all’Europa League 2018/2019 è ancora da conquistare. Senza andare troppo lontano, l’anno scorso pare che abbia pesato moltissimo (insieme alla presenza del Gasp) il fatto di prendere parte all’avventura europea nella scelta di Ilicic di venire a Bergamo. Le sue prestazioni sono sotto gli occhi di tutti e quindi una nuova conquista del pass europeo non può che essere un obiettivo fondamentale per poi programmare il futuro. Sia in entrata che in uscita (per i motivi spiegati poco prima), il mercato della Dea sarà decisamente condizionato dalle competizioni che verranno affrontate l’anno prossimo. Non perché si voglia costruire una squadra in grado di vincere l’Europa League ma per il semplice fatto che oltre alla salvezza (base di partenza di ogni ragionamento) c’è tanta voglia di partecipare a tutte le competizioni con una rosa competitiva. Al mister basterebbero tre, quattro innesti di valore e poi spazio ai nostri ragazzi: l’obiettivo è sempre quello di diventare il Bilbao d’Italia ma servono tempo e lavoro. Intanto, avanti con il Gasp e il suo calcio da applausi.

Seguici sui nostri canali