Dea, padrona del suo destino Ma attenzione a Milan e Lazio

Dea, padrona del suo destino Ma attenzione a Milan e Lazio
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È stata una domenica dai due volti per i tifosi nerazzurri. Alla gioia enorme per il successo di Napoli si è aggiunta in serata la fondamentale vittoria della Roma in casa dell’Inter dopo un pomeriggio semplicemente agghiacciante per i clamorosi favori arbitrali che hanno permesso a Lazio e Milan di vincere le rispettive partite e restare attaccate al treno europeo. Fortunatamente, e lo diciamo da qualche settimana, l’Atalanta è completamente padrona del suo destino e deve solo pensare a fare il massimo da qui a fine maggio.

 

 

Come cambia la classifica: Dea quarta da sola. L’Atalanta di Gasperini aveva aperto il turno di campionato con la grande vittoria di Napoli. Il 2-0 firmato da Caldara aveva sparigliato le carte in vetta con i nerazzurri che si trovano (51 punti) a sole tre lunghezze dalla squadra di Sarri e con entrambi gli scontri diretti a favore. Le vittorie di Juventus (66 punti) e Roma (59 punti) lasciano le distanze invariate per la lotta scudetto, ma alle spalle di bianconeri e giallorossi è cambiato quasi tutto. L’Atalanta era quarta a pari punti con la formazione di Pioli prima delle sfide del fine settimana e ora si trova in quella posizione (quindi come prima qualificata in Europa League) in solitaria con un punto di vantaggio sulla Lazio (50), tre sull’Inter (48) e quattro sul Milan (47). La Fiorentina ottava in classifica è ferma a quota 40 in attesa della gara contro il Torino che si giocherà lunedì sera e che rappresenta l’ultimissimo treno per la squadra di Sousa: in caso di vittoria, Bernardeschi e compagni arriveranno a Bergamo a - 8, diversamente le distanze sarebbero siderali.

Perché la vittoria della Roma spalanca il sogno Champions. Oltre alla stupefacente classifica orobica, ad alimentare il grande sogno Champions per l’Atalanta ci ha pensato la Roma di Spalletti. Il 3-1 esterno firmato da Nainggolan e Perotti ha ribaltato la differenza reti tra Atalanta e Inter (adesso la Dea è avanti di due gol), ha ricacciato la squadra di Pioli a meno tre punti (sempre con lo scontro diretto a favore della Dea) e ha dato una nuova mazzata al Napoli che adesso è più vicina al quarto posto che al secondo. In questa settimana i partenopei giocheranno in casa della Juventus mentre la Roma è attesa dal derby (entrambe in Coppa Italia) e sabato alle 15 si giocherà a Roma lo scontro diretto tra capitolini e partenopei. Spalletti avrà la possibilità di andare in campo prima di tutti e, vincendo, terrebbe sempre la Juventus sotto pressione, cacciando il Napoli a ben otto punti di distanza. L’Atalanta sarà impegnata in casa contro la Fiorentina domenica a pranzo e l’occasione è semplicemente clamorosa.

 

 

Lazio e Milan sfacciatamente aiutate: occhi aperti. Come detto, nel pomeriggio è successo un po’ di tutto sui campi di Roma e Reggio Emilia. Gli episodi più clamorosi sono in Sassuolo-Milan: la gara è stata decisa da un calcio di rigore di Bacca, ma sul dischetto il numero 70 del Milan è inciampato e ha toccato il pallone prima con il piede destro e poi con il sinistro. Calvarese, però, ha chiuso tutti e due gli occhi convalidando la rete. Nella ripresa, un calcione di Paletta a Politano a due passi dall’assistente di linea non viene punito con il calcio di rigore e la scelta appare semplicemente folle. A Roma, invece, la Lazio piega la resistenza dell’Udinese grazie ad un rigore assegnato per un tocco di mano di Ali Adnan. Dopo dieci replay si capisce che (forse) il giocatore tocca la palla con l’avambraccio ma la dinamica dell’azione dimostra che è in posizione corretta e che il tocco è involontario. Punti come questi, nella fase cruciale della stagione, rischiano di diventare pesantissimi, ma senza fare dietrologia è bene sottolineare il concetto di partenza: l’Atalanta (che da ieri è matematicamente salva grazie ai 36 punti di vantaggio sul Palermo con differenza reti nettamente a favore) è completamente padrona del suo destino.

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