Il destino del Milan e il mercato (sì, Defrel e Soriano piacciono)
E se si aspettasse davvero la sentenza della Uefa sul Milan per affondare sul mercato in modo deciso? In casa Atalanta i nomi che girano sono quelli già usciti sui giornali nei giorni scorsi, qualche sorpresa è giusto attendersela ma è impossibile ignorare il fatto che la possibile esclusione dei rossoneri dall’Europa League con conseguente promozione della Dea alla fase diretta ai gironi della competizione continentale abbia un peso molto importante nelle strategie di mercato. Sia in entrata che in uscita.
[Giovanni Sartori, dt dell'Atalanta]
Cosa cambia per gli acquisti. Sul fronte dei nuovi arrivi, la qualificazione diretta ai gironi di Europa League può essere decisamente pesante. Se punti, ad esempio, un giocatore che in questa stagione ha giocato la Champions o che ha un po’ di esperienza internazionale alle spalle, la garanzia di poter giocare sei partite in Europa diventa un fattore pesante nella scelta. La vetrina internazionale, soprattutto nella stagione post mondiale dove ci sono sempre delle sorprese a tutti i livelli visto l’impegno estivo di tanti giocatori, è decisiva per le mire di carriera dei calciatori migliori. Da un punto di vista economico, la partecipazione all’Europa League porta anche maggiori introiti ed è chiaro che partecipare per la seconda stagione di fila regalerebbe quel senso di continuità che ai livelli più alti fa la differenza. Il rischio di veder schizzare in alto le richieste in tema di stipendi è elevato, ma si tratta di un normale “effetto collaterale” quando si diventa grandi: il segreto, per non perdere mai la misura, è restare il più possibile nei limiti che ci si è autoimposti nelle ultime stagioni per non pentirsene in futuro. Fare il passo lungo quanto la gamba, insomma.
Cosa cambia per le cessioni. Pensando a chi gioca già nell’Atalanta, ci sono due grandi elementi da considerare quando si parla di possibili partenze. Gasperini è una garanzia, lavorare con lui permette di crescere ogni giorno e i risultati sono lì da vedere, quindi un calciatore ci pensa parecchio prima di cedere alle sirene di altre squadre, anche se più blasonate. Nella passata stagione, ragazzi come Conti e Kessie hanno fatto un passo deciso verso la “gloria” (solo sulla carta), ma rischiano ora di essere bloccati in una situazione che porta solo grandi benefici economici e non sportivi. Giocare nei gironi di Europa League, per molti altri ragazzi, rappresenta un ottimo motivo per non pensare minimamente ad altre squadre. Freuler, in una recente intervista, ha parlato apertamente del futuro dicendo una frase molto importante: «Dove vai a stare meglio di qui?». Tradotto in parole semplici: per lasciare l’Atalanta di oggi serve una squadra che giochi la Champions e che ti garantisca buone possibilità di essere titolari. Meglio giocare a Bergamo che stare in panchina alla Juve, questo è il ragionamento più diffuso.
[Roberto Soriano del Villareal]
Defrel piace molto e Soriano vuole la Dea. Tornando alla stretta attualità, i nomi sul taccuino dei dirigenti atalantini sono ormai in parte svelati e le due situazioni più interessanti riguardano Defrel della Roma e Soriano del Villareal. L’attaccante dei giallorossi è reduce da una stagione complicata e cerca un rilancio, ma a Roma c’è ressa in attacco come la mattina in tangenziale a Milano e quindi cambiare aria non può che fargli bene. Che arrivi nell’operazione Cristante o in prestito con diritto di riscatto è ancora da vedere, ma in ogni caso piace molto a società e tecnico. Per Soriano del Villareal si continua a parlare, il ragazzo non ha fatto mistero a più persone che Bergamo sarebbe una piazza molto gradita, ma c’è da risolvere il nodo ingaggio. In Spagna guadagna 1,8 milioni a stagione con un contratto per altri tre anni, quindi servirebbe uno sforzo da parte sua con un prolungamento quinquennale: se Luca Percassi e Giovanni Sartori, uomini mercato della Dea, trovano una quadratura del cerchio non pare poi impossibile trovare un accordo con il Villareal. In ogni caso, oltre a questi, ci sono anche altri nomi sul taccuino dei dirigenti nerazzurri e un paio pare non siano ancora usciti. Mettiamoci comodi, sarà un mercato molto divertente.