Dichiarazioni importanti

Dopo l'esordio da titolare, le prime parole di Koopmeiners ad Atalanta.it: «Sono felicissimo»

Il nuovo numero 7 ha già parlato ai canali del club e si è dimostrato voglioso di imparare in fretta la lingua per velocizzare il suo inserimento

Dopo l'esordio da titolare, le prime parole di Koopmeiners ad Atalanta.it: «Sono felicissimo»
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di Fabio Gennari

Prima gara da titolare e prime dichiarazioni ufficiali del centrocampista olandese Teun Koopmeiners. Il biondo numero 7 della Dea ha davvero ben impressionato contro i neroverdi, le sue parole raccolte dal sito ufficiale atalanta.it raccontano tutta la felicità per la prima volta in campo dal primo all'ultimo minuto e svelano anche una grande voglia di integrarsi velocemente nel gruppo di Gasperini.

«Sono felice per la vittoria e di aver giocato da titolare - ha dichiarato il ragazzo -, è quello che vuoi da calciatore: macinare minuti e giocare le partite. Ero molto contento di aver già collezionato tre presenze e che il mister mi avesse già impiegato, ma ora che ho fatto una partita intera e abbiamo vinto sono ancora più felice. La vittoria contro il Sassuolo è preziosa, loro sono davvero una buona squadra». Il numero 7 dei nerazzurri sta cercando di inserirsi velocemente nel calcio italiano e nel gruppo di Zingonia, una mano importante gliela sta dando il compagno de Roon.

«Marten - ha confidato l'ex AZ Alkmaar - mi ha aiutato molto fin da quando sono arrivato, tutti i ragazzi sono stati molto gentili con me. Ho chiesto a tutti di parlare solo in italiano, così posso ascoltare e imparare. Spero di fare in fretta, capisco poco ma piano piano miglioro». Considerando l'approccio di queste prime settimane in Italia, c'è da scommettere che la voglia di imparare la lingua e di integrarsi nel gruppo saranno determinanti per capire sempre di più le indicazioni di tecnico e compagni: con Gasperini questo aspetto è fondamentale.

In patria, quando giocava con l'AZ Alkmaar, Koopmeiners parlava quasi sempre dopo le partite. Capitano e leader della formazione olandese, il classe 1998 nato a Castricum ha sempre fatto capire di non volersi affatto tirare indietro quando c'erano da affrontare microfoni e taccuini. Nell'ultimo periodo prima del trasferimento a Bergamo, mentre in campo giocava da protagonista, è stato lui stesso a parlare apertamente, e con grande rispetto per la società che lo ha fatto diventare grande, della possibilità di lasciare tutto per trasferirsi in Italia.

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