Due conti in tasca all’Atalanta Il Papu è il "re" degli stipendi

Il monte ingaggi dell’Atalanta, rapportato ai risultati ottenuti, è probabilmente il migliore di tutta la Serie A. La Gazzetta dello Sport, nella giornata di martedì 4 settembre, ha pubblicato una doppia pagina molto interessante sugli stipendi dei giocatori del massimo campionato italiano. A parte qualche imprecisione sui singoli, il dato complessivo dei nerazzurri dimostra che non per forza i risultati si ottengono spendendo un sacco di soldi per lo stipendio dei giocatori.
Atalanta 14esima, Ronaldo batte tutti. Con 27 milioni complessivi di ingaggi lordi, solo Empoli (16 milioni), Chievo e Spal (21), Frosinone (22), Parma (23) e Udinese (26) seguono la Dea in questa particolare classifica a colpi di euro. Cristiano Ronaldo, da solo, supera tutte queste squadre con ben 31 milioni di “paghetta” annua, risultando più pagato anche di tutte le rose di Cagliari, Genoa e Sassuolo. La lotta per il vertice di questa classifica assomiglia molto al campionato italiano, con la Juve primissima a 219 milioni e il Milan (pazzesco) secondo a quota 140 milioni. La Serie A ha visto schizzare il monte ingaggi complessivo a 1.129 milioni di euro dopo i 955 della passata stagione, per un trend che dal 2014/2015 (849 milioni) è in crescita costante e vertiginosa. Il più pagato tra i nerazzurri è il Papu Gomez (la Gazzetta dice 1,6 milioni, a noi risulta qualcosa in più), seguito da Zapata, Ilicic e Pasalic (gli unici oltre il milione di euro in casa nerazzurra), mentre in fondo alla classifica troviamo Pessina, Valzania, Varnier, Bettella e il terzo portiere Rossi: giovani italiani con tanta voglia di emergere e ingaggi minimi.
Cosa dimostrano questi dati. Numeri alla mano, la dimostrazione di come il calcio sia tutto tranne che una scienza esatta è data dai piazzamenti in classifica delle ultime stagioni. Quest’anno c’è chi ha scelto di aumentare il livello della rosa alzando il budget per gli stipendi in attesa di veder sbocciare la squadra migliore, mentre chi, come l’Atalanta, ha un progetto serio e di alto livello che continua da alcune stagioni ha messo dentro giocatori che non fanno sbilanciare il fatturato ma garantiscono adeguati ricambi dal punto di vista tecnico. Gasperini ha un contratto importante che presto verrà ritoccato (certamente dal punto di vista temporale, molto probabilmente anche sotto l’aspetto economico) ed è stato dimostrato sul campo che giocatori che si devono ancora affermare ma con qualità importanti, se allenati bene, possono diventare una grande risorsa tecnica per l’immediato ed economica per il futuro. C’è anche chi, dopo mesi passati sotto la scure della Uefa per i conti non a posto, si ritrova con un monte ingaggi da 140 milioni con il chiaro obiettivo di tornare in Champions. Parliamo del Milan ovviamente, ma la domanda sorge spontanea: è tutto regolare? Mistero.
Applausi alla società, se li merita. Se un allenatore chiede questo o quel giocatore lo fa per caratteristiche tecniche e tattiche funzionali al proprio gioco. La società lavora per accontentarlo, ma i conti in ordine e il passo lungo come la gamba permette di compiere scelte di grande oculatezza, con i dirigenti che devono avere la freddezza giusta e le capacità per dire qualche no e puntare forte su profili adatti all’Atalanta. Tecnicamente ed economicamente parlando. Elementi come Zapata, Pasalic e Rigoni sono costati, in questa stagione, appena 5 milioni di euro complessivi: tre la prima rata del colombiano, uno a testa per il croato e l’argentino. Si tratta di prestiti (biennali o annuali) che potranno essere valutati nel tempo prima del riscatto: con questo approccio, gli stipendi che vengono pagati, anche se abbastanza alti per il target dei nerazzurri, non mettono in sofferenza le casse e garantiscono la presenza di giocatori di livello per migliorare ancora la rosa.