Due trasferte consecutive e pochi tifosi al seguito: 492 a Verona, 781 a Bruges
Per le prossime gare della Dea non ci sarà nessun esodo dei sostenitori nerazzurri. Diverse le cause delle così poche vendite
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di Fabio Gennari
Premessa: ognuno fa quello che può e non è giusto giudicare da fuori una situazione che, nei numeri, è oggettiva, ma nelle motivazioni può nascondere sfaccettature diverse a seconda dei casi e delle situazioni.
Oggi (8 febbraio, ore 15) l'Atalanta gioca a Verona e mercoledì (12 febbraio, ore 18.45) sarà in campo in Champions League contro il Club Brugge. In entrambi i casi, i sostenitori nerazzurri non saranno presenti in massa. Si pensava a numeri diversi, ma le vendite, chiuse nella serata di ieri, hanno fatto registrare una situazione molto chiara.
Al Bentegodi, trasferta condizionata dall'obbligo di Dea Card e che quindi ha escluso dalla partecipazione i tifosi più caldi della Pisani e - in parte - anche della Morosini, saranno 492 i nerazzurri sugli spalti. Il dato colpisce sia per la vicinanza tra Bergamo e Verona, sia per il fatto che si giochi di sabato alle 15, giorno e orario alquanto comodi. Il tema del divieto (assolutamente da tenere in considerazione) cozza poi con un altro dato importante: le Dea Card attive sono migliaia. Potenzialmente, quindi, la presenza sarebbe potuta essere molto più ampia.
Per la sfida di Champions che si disputerà mercoledì in Belgio il conteggio dei biglietti venduti si è invece fermato a 781, con una capienza dell'impianto dove giocano i nerazzurri delle Fiandre di poco superiore alle 1.400 unità. Difficoltà logistiche, costi elevati e problemi di ferie per chi lavora sono tutti motivi validi per ragionare sulla situazione. Tra l'altro in Belgio è previsto uno sciopero nazionale per la giornata di giovedì 13 febbraio che rende tutto ancora più complicato.
O tutti o nessuno, chi come me ha la tessera ma rispetta chi non l’ha, non va in trasferta per scelta nei casi in cui questa fosse vietata a solo una parte della tifoseria (ricordo chi si sbatte per le coreografie in casa e ne fa una scelta di vita). Mentre per il Belgio vale quanto scritto dagli altri ma soprattutto per ennesima prova che i tifosi non contino nulla: poco tempo per organizzarsi (vedi lavoro) tra sorteggi e partita in sé.
Io non voglio offendere nessuno non fa parte del mio dna …….ma scandalizzarmi perché fate certe domande si e mi chiedo anche com fate 🙀🙀🙀gli stipendi in Italia sono fermi da infiniti anni e la vita è aumentata a dismisura …….devo continuare 😳😳😳 per continuare dovrei iniziare ad offendere all’Infinito …..ringraziamo che lo stadio di Bergamo sia sempre pieno …….ma andare oltre mi sembra che chiedano troppo …….. perché le risposte sono infinite e dolorose …….simpaticamente Frank Semenzi🤪
Sarebbe bello che i Percassi anche se solo per una trasferta pagassero costo viaggio e biglietto. Sarebbe un gesto di enorme riconoscenza per chi in qst ha speso soldi x sostenere la squadra del cuore
Caro Gennari…troppi alti i costi..e la famiglia ne risente!!!
I soldi dei tifosi non sono infiniti e gli stipendi pure, per non parlare delle ferie. Troppe partite portano anche a questo.