"Ede-Ade", il pasticcio del cambio e quelle scelte sbagliate che in questo momento pesano
L'Atalanta per la seconda gara di fila ha preso gol in modo rocambolesco, facendo ancora peggio con le sostituzioni...

di Fabio Gennari
Contro la Lazio non doveva uscire dal campo Ademola (Lookman), ma Ederson. Stava entrando Samardzic e l'idea era quindi quella di alzare il livello di qualità in mezzo al campo. Invece c'è stato un errore, una sorta di "telefono senza fili" che ha portato alla lavagnetta con il numero 11 invece del numero 13.
Una svista clamorosa, un errore davvero troppo grave per il livello della Serie A. Il problema si poteva anche risolvere, ma Lookman è uscito dal campo. Se avesse atteso un attimo, invece, si sarebbe potuti intervenire. Ma niente.
Il fatto è che basta allargare un po' gli orizzonti per capire che qualcosa non torna. Contro il Venezia, a Firenze e in casa con la Lazio, partite che l'Atalanta aveva la possibilità di recuperare, Retegui è uscito presto. Prestissimo, in alcuni casi. E senza errori. Perché? E poi, uno come Lookman lo si tiene sempre in campo se c'è da girare il risultato. Con la Lazio, come detto, c'è stato un problema di comunicazione. Ma c'è dell'altro e riguarda numero di cambi e slot.
Dopo De Ketelaere per Cuadrado (primo slot), Gasperini ha inserito Maldini e Samardzic per Retegui e Lookman (secondo slot). Mancava ancora una possibilità di inserire altri giocatori e nel finale il tecnico della Dea ha messo Brescianini per Ederson. Domanda: come mai non sfruttare l'ultimo slot anche per il quinto cambio? Magari con Pasalic per Djimsiti, considerando che a Firenze l'albanese ha chiuso centravanti, proprio come con la Lazio.