Ottima posizione

Finito il girone d'andata, la Dea è padrona del suo destino europeo (serve un gran ritorno)

Si sogna in grande, ma è giusto anche guardarsi le spalle: quelle fuori dalle coppe sono decisamente attardate (e due su tre verranno a Bergamo)

Finito il girone d'andata, la Dea è padrona del suo destino europeo (serve un gran ritorno)
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di Fabio Gennari

Si è chiuso ieri sera a Torino con il pirotecnico 3-3 con la Juventus il girone di andata del campionato di Serie A dell'Atalanta. Il bottino per la Dea è di tutto rispetto e c'è un dato che deve far riflettere tutti: in 19 giornate, l'Atalanta non è mai uscita dalle prime sette posizioni che valgono la qualificazione alle coppe europee.

Tecnicamente, un posto in Europa League lo si assegna alla vincitrice della Coppa Italia e quindi fino a quando non si avrà la classifica finale non si può essere sicuri che la settima posizione equivale alla qualificazione in Conference League, ma la statistica dice che negli ultimi vent'anni solo tre volte (sempre la Lazio) chi ha alzato il trofeo nazionale era fuori dalle prime sette posizioni.

A oggi, il vantaggio sul Torino (ottavo) è significativo; l'anno scorso c'era stato il record di punti nel girone di andata (38) ma non era accaduto di stare sempre entro le prime sette posizioni: alla terza giornata, infatti, la sconfitta di rigore contro la Fiorentina (1-2) fece cadere la formazione di Gasperini al nono posto. In queste prime 19 gare di Serie A, la Dea è stata per tredici volte nelle prime quattro posizioni e quindi in uno degli "slot" Champions che il massimo campionato italiano ha a disposizione.

Nella seconda parte della stagione, che inizierà sabato sera (28 gennaio) contro la Sampdoria, ciò che sarà davvero importante riguarda quindi il vantaggio sull'ottava, più che che i pochi punti che ci sono in ballo tra secondo, terzo, quarto posto e il quinto e il sesto che valgono l'Europa League.

Attenzione, nessuno snobba la Champions e sarebbe da matti farlo, ma non è logico né intelligente considerare solo il piazzamento nella coppa più importante e remunerativa a disposizione. I numeri e la classifica dicono che l'Atalanta vale un posto in Europa: ora l'imperativo si chiama costanza di rendimento. E risultati.

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