È folle, ma c'è anche chi crede nell'Atalanta in Champions

Rompiamo la grande attesa in vista di Crotone e, soprattutto, Dortmund divertendoci un po'. Almeno non pensiamo troppo all’appuntamento con la storia di giovedì prossimo alle 19 in Germania. L’Atalanta di Gasperini ha appena vinto la seconda gara consecutiva in campionato, il piazzamento in Serie A è molto buono e la domanda sorge spontanea: quanto si può vincere scommettendo sulla Dea in Champions League o vincente in Europa League? Lo sappiamo bene, stiamo volando altissimo, ma vi assicuriamo che gli scommettitori ci hanno pensato e propongono pure quote molto interessanti.
Dea in Champions: le quote di Snai e Sisal. Scorrendo l’elenco dei portali di scommesse abilitati sul mercato italiano, si scopre che non sono molti quelli che permettono di scommettere sul piazzamento finale in Champions League delle squadre di Serie A. Snai, uno dei più importanti a livello nazionale, propone una quota di 25:1 per il piazzamento della Dea nei primi quattro posti del campionato in corso. Considerando che le squadre per cui è possibile scommettere sono cinque (Inter, Roma, Sampdoria e Milan, oltre ai nerazzurri), va detto che la quota è la più alta ma che già vedere tanta considerazione è motivo di grande orgoglio. La stessa proposta, in termini numerici, arriva anche da Sisal e il concetto è molto semplice: se avete 10 euro da spendere e credete fermamente nella clamorosa rimonta Champions della Dea fino al 4° posto, potreste vincere 250 euro. Certo, l’euforia generale e la follia collettiva che si scatenerebbe a Bergamo in caso di conquista in uno dei primi quattro posti probabilmente vi porterebbe a spendere tutti i soldi in festeggiamenti, ma questo è un altro discorso. Attualmente, i nerazzurri sono a meno nove dal quarto posto dell’Inter, con la Roma in piena corsa e la Lazio che ha frenato dopo l’ultima sconfitta.
Le quote del trionfo in Europa League. La stagione degli orobici non è affatto finita né si può legare solo al campionato. La prossima settimana è in programma la prima storica sfida a Dortmund contro i gialloneri padroni di casa, i quotisti vedono tendenzialmente favoriti i padroni di casa sia per giovedì prossimo che per il passaggio del turno e tutti sono più o meno d’accordo anche nel ritenere il trionfo orobico nella finale del 16 maggio a Lione quantomeno complicato. Oltre ai sedicesimi, la squadra di Gasperini dovrebbe superare anche ottavi, quarti e semifinale per un totale di otto partite prima dell’atto conclusivo al Groupama Stadium. William Hill e Bet365 propongono una quota di 34:1 per l’Atalanta vincente in Europa League (con 10 euro se ne vincono 340), NetBet si spinge fino a 40:1, SkyBet ci crede ancora meno visto che paga 50:1 la posta, mentre i due bookmakers che offrono la quota più alta sono 888Sports e Unibet, che propongono un 51:1. E se non si dovesse vincere quest’anno? Certamente si può riprovare in futuro, e secondo Sisal la partecipazione all’Europa League 2018/2019 è molto probabile per gli orobici, con una quota di appena 2,25:1.
Curiosità: Snai considera Gasp come Sarri e Allegri. Visto che stiamo giocando un po’ con le quote più interessanti che il panorama italiano presenta, beccatevi questa: le possibilità che Gasperini lasci l’Atalanta a fine stagione sono le stesse, secondo Snai, di Allegri con la Juventus e Sarri con il Napoli. Il portale quota 33:1 il divorzio tra il tecnico di Grugliasco e la società orobica al termine di questo campionato ed è significativo come venga proposta una scommessa identica a quella riferita alle due squadre che stanno lottando per lo scudetto. Il modello Atalanta e la splendida cavalcata in campionato e in Europa League stanno condizionando le valutazioni dei quotisti, il rapporto tra Gasperini e la piazza (società compresa) viene considerato molto importante anche in uno scenario che normalmente tiene conto della soddisfazione di chi paga (i presidenti) ma anche di chi può nutrire le giuste ambizioni di crescere (gli allenatori). Gasperini-Percassi è un’accoppiata vincente, secondo i quotisti le possibilità che il legame si rompa sono poche e in Serie A non c’è nessun rapporto che viene considerato più saldo.