Foto e video di una domenica passata di nuovo in trasferta
L’ultima domenica di maggio, con il campionato di Serie A terminato da due settimane, per tantissimi tifosi nerazzurri è stata la seconda senza Dea. I più fortunati, forse, l’hanno passata al mare (nonostante il maltempo), molti altri saranno rimasti in città armati di giubbotti e ombrelli visti gli acquazzoni novembrini. Ma per 300 irriducibili atalantini è stata una grande giornata. Come avevamo anticipato nei giorni scorsi, gli ultras dell’Atalanta sono tornati in trasferta al seguito della formazione Primavera di Bonacina e, indipendentemente, dal risultato (sconfitta per 1-0) hanno potuto rivivere una domenica di calcio come piace a loro. Tamburi, torce e fumogeni, nessuna restrizione per l’acquisto dei biglietti, niente tornelli, nessuna perquisizione e una voglia immensa di tornare a cantare per l’Atalanta dagli spalti di uno stadio. Al Braglia di Modena si è vissuta una domenica di calcio “old style”, nella speranza di tutti i presenti (e non solo) che si possa tornare presto a viaggiare e ad entrare allo stadio senza tessera del tifoso. Proviamo a raccontare come è andata grazie a foto e video di chi, come Dafne, c’era.
L’attesa: qualcuno non ha dormito la notte. Ai più potrà sembrare una semplice partita del settore giovanile, ma per chi ha l’Atalanta nelle vene la sfida al Torino che valeva l’accesso alle semifinali del campionato Primavera ha rappresentato la grande occasione di tornare in trasferta. Gli ultras della Dea non sono tesserati, dunque per vivere le partite allo stadio lontano da Bergamo devono aspettare quelle rare occasioni che si presentano: qualche gara speciale del Campionato Primavera o le amichevoli della prima squadra.
Cronologicamente parlando, l’ultima volta che la Curva si è mossa in massa al seguito della squadra era il 2 agosto 2015: si giocava a Londra contro il QPR e i nostri tifosi regalarono 90 minuti di spettacolo assoluto. In settimana, su Facebook, era arrivata la conferma che gli ultras sarebbero andati a Modena per Atalanta-Torino. Nulla di organizzato, ritrovo direttamente all’esterno dello stadio prima della partita. Fin dai primi momenti si è capito che la risposta sarebbe stata buona. Qualcuno ha confessato alla vigilia di non aver dormito per l’adrenalina e l’emozione: dopo oltre 6 anni, tornare a viaggiare al fianco della Dea è motivo di grande fibrillazione e solo chi vive la Curva e il tifo nerazzurro a 360 gradi può capire fino in fondo certi sentimenti.
La partita: 300 bergamaschi al seguito. Lo stadio Braglia di Modena, per l’occasione, ha aperto soltanto le due tribune. In quella centrale si sono sistemati autorità, giornalisti e una cinquantina di supporters granata arrivati in Emilia per sostenere la formazione di Longo, Campione d’Italia in carica. Nei distinti, dalla parte opposta del campo, circa 300 atalantini si sono compattati dietro lo striscione “BG” e per 90 minuti e più hanno sostenuto in modo incessante Tulissi e compagni. Fin dalle prime battute le telecamere della Rai hanno indugiato sul gruppo dei tifosi nerazzurri al seguito. Durante tutto il match, la telecronaca di Cerqueti e Bollini (il vice di Reja ha tenuto il commento tecnico della sfida) è stata accompagnata dai cori, dai tamburi e dagli applausi provenienti dal settore riservato ai bergamaschi. Nella ripresa, distintamente, si è udito anche il consueto “Forza Atalanta, vinci per noi” che squarcia il cielo sopra il Comunale di Bergamo quando la Dea dei grandi gioca in casa. Diverse inquadrature hanno ripreso volti felici e sorridenti degli ultras nostrani che hanno potuto vivere una domenica sugli spalti come non capitava da tempo: la partita del tifo è finita con una vittoria schiacciante dei bergamaschi.
La sconfitta, il saluto e gli applausi. In campo, purtroppo per i nerazzurri, non è andata altrettanto bene ed è arrivata una sconfitta per 1-0. In semifinale ci va il Torino e sarà derby con la Juventus. Ai ragazzi di Bonacina resta la grande reazione del secondo tempo, alcune buone occasioni create e un gol annullato in pieno recupero per fuorigioco (decisione giusta, da censurare la reazione e le proteste di alcuni elementi della panchina e dell’autore del gol Kresic) che lascia l’amaro in bocca ma che non cancella una prova di carattere, zeppa di orgoglio e sudore, cose che gli appassionati chiedono sempre quando scendono in campo ragazzi con addosso la maglia dell’Atalanta. Nel momento della festa granata, dopo il fischio finale, i circa 300 tifosi nostrani presenti hanno applaudito convinti la prestazione di Kresic e compagni. Proprio il difensore numero 5 e il compagno Tulissi (espulsi nel finale per le proteste dopo l’annullamento del gol) hanno lanciato le magliette ai tifosi in festa. Gli ultimi cori sono stati per mister Bonacina, tutto il gruppo ha salutato il settore con i sostenitori bergamaschi e altrettanto hanno fatto quei ragazzi e ragazze che una domenica pomeriggio di fine maggio, con il campionato di Serie A già finito e i giocatori in vacanza, hanno scelto di essere al fianco dell’Atalanta.
Tensione post partita. Nel dopo partita, secondo alcune testimonianze del giornalista Rai Riscassi che ha messo due foto su Instagram e di un paio di testate on-line granata, ci sono stati momenti di tensione nel parcheggio esterno dello stadio Braglia. La polizia è intervenuta per evitare il contatto tra piccoli gruppi di sostenitori delle due squadre che avevano lasciato l’automobile nella stessa zona (il grosso degli atalantini era dalla parte opposta dello stadio ed è rientrato a Bergamo senza problemi). Non è successo nulla di particolare e la situazione si è subito risolta, ma in una domenica come quella che abbiamo appena raccontato, anche piccoli episodi rischiano di macchiare inutilmente un bellissimo quadro di passione.