Gallo, il mister dei talenti «Li conosco, faranno bene»

Gallo, il mister dei talenti «Li conosco, faranno bene»
Pubblicato:
Aggiornato:

C’è un allenatore che, nella domenica di Atalanta-Napoli, ha visto il frutto del suo lavoro scendere in campo e stupire tutti. Lui non è rimasto colpito dalla prestazione di Caldara, Conti, Gagliardini e Grassi: li conosce bene, li ha allenati e adesso che li ammira nel calcio che conta ed è davvero felice. Parliamo di Fabio Gallo, allenatore del settore giovanile atalantino che ha lavorato con il gruppo dei ragazzi classe 1993 e 1994, con qualche incursione di qualità anche dal gruppo dei 1995. Come Grassi. Abbiamo chiesto all’attuale tecnico del Como, formazione di Lega Pro, come vive il grande momento tecnico e mediatico dei suoi ragazzi e abbiamo trovato dall’altra parte un uomo felice. Per nulla stupito da quello che i giovani atalantini stanno facendo e sicuro che la società nerazzurra abbia per le mani un vero e proprio tesoro.

 

4-1-1024x683

 

Fabio Gallo, i suoi ragazzi stanno facendo grandi cose con la Dea.

Il mio gruppo era quasi esclusivamente composto dai ’94, nonostante si potessero schierare anche i ‘93. Erano in tanti e quasi tutti, oggi, giocano tra i professionisti: Palma, Cais, Conti, Caldara, Gagliardini, Zanotti, Redolfi e molti altri. Più Grassi: lui è del 1995 ma fin dagli allievi lo portavo spesso con me perché meritava già di giocare con quelli più grandi.

È lui quello che pensava potesse davvero emergere?

Direi di sì, io l’ho sempre fatto scendere in campo contro elementi di due anni più vecchi. E tra i ragazzi certe differenze di età sono importanti. Non mi stupisce, come nessuno degli altri che sono nel gruppo di Gasperini. Forse, dal punto di vista caratteriale, Conti è quello che mi lasciava qualche dubbio in più. In campo ha sempre mostrato doti importanti, sia fisiche che tecniche.

Secondo lei, noi che vediamo le partite abbiamo piena consapevolezza di quanto valgono?

Non credo, tutti hanno grandi margini di miglioramento. Gagliardini, ad esempio, può fare molto molto meglio di quello che si è intravisto. Può giocare in uno schieramento a due piuttosto che a tre, è duttile e ha caratteristiche sia fisiche che tecniche veramente notevoli. Mentalmente ha intuizioni pregevoli, credo che il meglio si debba ancora vedere. Sia per lui che per tutti gli altri.

 

conti-atalanta-brusaporto-amichevole

 

Ci dice un difetto di ognuno?

Conti deve migliorare dal punto di vista caratteriale, non deve abbattersi quando si trova davanti ad una difficoltà. Spero ci stia lavorando, è fondamentale la continuità anche quando le cose si fanno difficili. Gagliardini non deve avere paura di fare in campo quello che gli dice la testa, Caldara invece ha bisogno di “sporcare” un po’ il suo modo di giocare. Ha la faccia pulita, è bello da vedere ma in Serie A serve un po’ di cattiveria, un po’ di quella rudezza che tante volte ti fa diventare ancora più bravo. Grassi si deve specializzare: con me ha giocato centrale in difesa, mediano e mezzala, se trova la sua collocazione e punta a migliorarsi non può che diventare grande.

I mesi a Napoli gli hanno fatto bene o male?

È stato sfortunato, si è fatto male subito. Gli ha fatto bene andare via di casa e misurarsi con una realtà diversa, dal punto di vista del campo invece la crescita si è un po’ fermata e doveva giocare molto di più. Adesso speriamo che possa ripartire da Bergamo.

Si sente mai con loro?

Come no, molto spesso. Grassi è nato lo stesso giorno di mia figlia e su questa cosa spesso scherziamo, mi dice che lui è il mio figlio maschio. Gagliardini, quando c’è stata l’amichevole a Zingonia, mi ha sorpreso alle spalle e mi ha abbracciato; Caldara il giorno del mio compleanno mi manda sempre gli auguri e anche con Conti ci sentiamo spesso. Questa cosa mi fa davvero piacere.

 

mattia-caldara

 

Se provassimo a paragonarli a qualcuno di più conosciuto?

Caldara mi ricorda tantissimo Rugani, molto pulito e attento nel gioco, con grande personalità e pochissimi cartellini. Conti assomiglia ad un Maggio prima maniera, Gagliardini è un po’ più difficile da inquadrare perché non ci sono molti elementi nel calcio italiano con quelle caratteristiche fisiche: forse per come si muove e come gioca possiamo dire che è simile a Montolivo. Soprattutto per come corre. Grassi lo vedo simile a De Rossi come caratteristiche. E dobbiamo ancora scoprirli fino in fondo: l’Atalanta può farci davvero grande affidamento.

Chiudiamo con qualche pillola: ci sono episodi curiosi che si possono raccontare?

Ricordo che una volta, per un atteggiamento sbagliato in campo, feci una strigliata a Conti nello spogliatoio di Busto Arsizio. Quando allenavo gli allievi 1993, Gagliardini giocava con la squadra B e io per pungolare i miei lo chiamai per una gara esterna contro l’Inter a Interello: vincemmo 3-1, lui fece benissimo con il 10 sulle spalle. Di Grassi una volta parlai con Colantuono che venne a vederci e gli dissi: “Mister, se lo porti adesso in prima squadra può fare bella figura”. Di Caldara non c’è molto da dire, è un ragazzo straordinario e non ho mai avuto nessun dubbio nel farlo giocare. Mai.

Seguici sui nostri canali