Gasp dopo il Lecce: «Clima surreale. Champions? Temo subenti un po' di presunzione»
Il tecnico analizza il pari coi salentini partendo dalla disgrazia che ha colpito gli avversari e mettendo poi in guardia i suoi: «La qualificazione europea non è una cosa dovuta»

di Giambattista Gherardi
La disamina di Gasperini dopo Atalanta-Lecce (finita 1-1) non poteva che partire dal clima anomalo di inizio partita improntato al ricordo di Graziano Fiorita, il fisioterapista dei salentini scomparso appena tre giorni fa.
«Il clima e i fatti di questi giorni - ha detto il mister - hanno certamente pesato cento volte di più sul Lecce, colpito dal lutto, che su di noi. Poi la partita è iniziata e lo sport ha preso il sopravvento. Da parte nostra un brutto approccio, ma a volte ci capita. Abbiamo avuto buone opportunità, ma mai precisione e velocità giuste».
«A volte temo subentri un po' di presunzione - continua il tecnico nerazzurro - e il pensiero che il traguardo Champions sia quasi dovuto, a dispetto delle altre società, che pure invece investono e puntano forte sull'Europa».
Continua il fattore campo negativo, con una sola vittoria nel 2025 al Gewiss...
«Dominiamo spesso, ma quando ci troviamo davanti squadre arroccate diventiamo più facilmente sterili».
Come è stata vissuta l'attesa per la definizione del recupero?
«Ci sembrava assurdo doverla giocare a fine campionato, invece un giorno in più o in meno non ci cambiava e ci siamo resi disponibili».
Gara decisa da due rigori.
«Il rigore contro non posso dire di averlo visto, mentre il nostro era più chiaro. Cuadrado è stato determinante, peccato abbia preso una botta alla caviglia. Ma è stato un acquisto molto azzeccato».
Retegui ha invece raggiunto il record di gol stagionali di un attaccante atalantino in Serie A.
«Il record gli fa molto onore. È stato in dubbio fino all'ultimo, poi l'abbiamo recuperato. Per il resto, ci sono Ederson e de Roon un poco affaticati, ma potranno riprendersi».