Il post partita del mister

Gasp: giocare è sempre la cosa migliore. Il nostro merito è stato aver preso sul serio l'Udinese

Gasp: giocare è sempre la cosa migliore. Il nostro merito è stato aver preso sul serio l'Udinese
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«Una partita che non ha senso, è stata un martirio dei giocatori dell’Udinese, non una partita» aveva appena detto Pierpaolo Marino, vecchia conoscenza atalantina e direttore tecnico dei friulani, imbufalito contro la Lega Calcio che ha voluto che si giocasse nonostante l’alto numero di positivi al Covid della sua squadra (12) e dopo una settimana trascorsa senza potersi allenare. Rimostranze comprensibili, ma il calcio non si è fermato e Gasperini ha preferito prendere atto e commentare la gara: «Anche per noi è stata una settimana di assoluta incertezza – ha detto il mister atalantino – non sapevamo se si sarebbe giocato, ieri abbiamo avuto l’indicazione e siamo partiti per Udine. Alla fine io credo che giocare sia sempre la cosa migliore».

Una vittoria larga.

«Abbiamo giocato un’ottima gara da subito e preso molto seriamente questa partita, perché c’era il rischio di pensare di trovarsi di fronte a una squadra di ragazzi. Invece, anche se per altri motivi, avevamo quasi più assenze noi. La loro difesa era al completo a davanti avevano Pussetto, Deulofeu e Beto… Sicuramente avevano assenze importanti, ma anche a noi mancavano Zapata, Freuler, Zappacosta, Gosens, Boga, Piccoli… È una situazione complicata per tutte le squadre. Il merito nostro è stato quello di aver preso sul serio l’Udinese».

L’Atalanta è prima in classifica fuori casa con nove vittorie e due pareggi. È il secondo anno che questo si verifica. Si è spiegato il perché?

«Non c’è una motivazione sola. Probabilmente questo è dovuto anche all’atteggiamento degli avversari che in casa si sentono di rischiare di più. Poi anche la riduzione del pubblico ha avuto un peso e inoltre c’è una motivazione psicologica. Quando giochiamo al Gewiss abbiamo un po’ troppa fretta di andare in gol e spesso siamo finiti sotto all’inizio e recuperare è sempre difficile. Vedremo nel ritorno: certo se vogliamo restare in alto, il rendimento in casa dovrà essere molto più fruttuoso».

Il primo gol preso l’ha fatta arrabbiare molto.

«Sì, l’Udinese non riusciva a rendersi pericolosa e noi lo eravamo costantemente. Abbiamo preso un gol su calcio d’angolo in contropiede, anche se c’è stata un po’ di sfortuna con il tiro deviato. Comunque poi abbiamo continuato a giocare con sicurezza e precisione. Questo contava, perché sembra sempre che quando siamo avanti perdiamo un po’ di concentrazione».

Avete l’Inter in casa alla prossima di campionato. La sente come una sfida scudetto?

«È una sfida di alto livello. L’Inter sta viaggiando a un ritmo eccezionale e sta giocando molto bene e noi siamo in un buon momento. Abbiamo rallentato un po’ le ultime due partite prima di Natale, ma venivamo comunque da una lunga striscia di vittorie. Oggi siamo ripartiti bene e adesso abbiamo la Coppa Italia che è un appuntamento al quale teniamo. Poi pensieremo all’Inter e vedremo che cosa riusciamo a fare».

 

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