Gasperini al Bearzot: «Io alla Roma? Piazza importante, ma è difficile prevedere il futuro»
A margine della premiazione, il mister non ha escluso alcuna ipotesi per il suo futuro, elogiando la piazza capitolina. Ha poi devoluto cinquemila euro in beneficenza all'Accademia dello Sport per la Solidarietà

di Fabio Gennari
«Una piazza come Roma è straordinaria, come pubblico e non solo. Essere accostati a certe panchine è sempre motivo d'orgoglio, ma continuiamo a navigare a vista. A Bergamo sto vivendo una storia fantastica e quello che potrà succedere tra qualche mese è difficilmente prevedibile. Roma, come la Nazionale, è qualcosa che piace a tutti».
Mister Gian Piero Gasperini, a margine della consegna del premio Bearzot a Roma, ha parlato oggi (24 marzo) ai microfoni di Rai Sport anche del suo futuro. Inevitabili le domande su quanto potrà accadere per un tecnico che, però, si è dimostrato molto concentrato anche e soprattutto sul presente.
Gasp, tra presente e futuro
«Obiettivi con l'Atalanta? Viviamo un po' alla giornata, sicuramente guardiamo avanti finché possiamo e non ci giriamo mai a vedere cosa accade alle nostre spalle. Ci sono squadre molto agguerrite, il campionato è molto combattuto e con nove partite ancora da giocare c'è spazio per tante cose». Un cammino ancora da completare, un'occasione importante per continuare a fare qualcosa di grande. «Il segreto dell'Atalanta è difficile da spiegare - ha continuato il tecnico -, penso dipenda un po' da tutte le componenti, serietà e voglia di arrivare, ma anche umiltà e un ambiente entusiasta. Ogni anno cerchiamo di fare meglio».
Ultime annotazioni - impossibile fare altrimenti - sulla Nazionale e su quanto si è visto ieri sera in Germania: «Difficilmente si vede una gara con due partite diverse all'interno della stessa. Guardiamo il bicchiere mezzo pieno e si riparte dalla reazione che hanno avuto i ragazzi nella ripresa. Si riparte da quello per il futuro. Se mi piacerebbe allenare gli Azzurri? La Nazionale piace a tutti, è la massima espressione. Anche se devo dire che sono un uomo di campo, sto meglio durante gli allenamenti piuttosto che durante le partite».
La donazione e il grazie di Licini
L’Acli ha anche associato al Premio Bearzot la somma di cinquemila euro da devolvere in beneficenza. E il mister nerazzurro ha scelto di darli all’Accademia dello Sport per la Solidarietà del presidente Giovanni Licini.

E proprio Licini ha accompagnato Gasperini alla premiazione capitolina. A margine dell'evento, il presidente dell'Accademia dello Sport per la Solidarietà ha commentato: «Ho voluto ringraziare personalmente il presidente dell’associazione Acli, Damiano Lembo, che organizza il premio e il presidente del Coni, Giovanni Malagò, per averci ospitato: è un titolo il cui albo d’oro parla da sé, viene assegnato a tutti i migliori allenatori nella storia. Anche mister Gasperini ne fa indubbiamente parte».
Licini ha poi continuato: «Noi abbiamo due fortune: avere Gasperini come nostro allenatore all’Atalanta e avere una grande società solida. Questo binomio ha portato a raggiungere risultati insperati per ogni tifoso atalantino. Durante il periodo del Covid, con gli stadi vuoti e le strade deserte, vedere le esultanze dell’Atalanta negli stadi è stato l’unico raggio di sole nei giorni bui. Per questo ho tenuto a ringraziare il mister, anche per la sua volontà di darci un supporto concreto, testimoniando la sua grandezza umana e non solo come tecnico. Come associazione abbiamo distribuito 3 milioni di euro sul territorio dal 2002 al mondo della solidarietà, sostenendo le persone più fragili, coloro che nella vita in certi momenti ha bisogno di sentire l’aiuto. Durante la pandemia abbiamo donato 1,3 milioni di euro per la realizzazione dell’ospedale da campo alla Fiera e affittato per oltre sei mesi all’ospedale di Seriate una Tac mobile proveniente dall’Olanda».