Gasperini dopo il brivido di Monza: «Tre punti d'oro. Non possiamo scegliere un obiettivo»
Il tecnico è soddisfatto per i tre punti e la prova dei suoi attaccanti. E sul finale di stagione: «Dire che contano solo i trofei è un'idiozia»
di Giambattista Gherardi
L'Atalanta, nel finale contro il Monza, ha rivisto i "fantasmi" della rimonta subita a Bergamo dal Verona (da 2-0 a 2-2), ma con i brianzoli si tiene l'1-2 (l'ultimo assalto finisce sul palo) e tre punti molto preziosi, in attesa dello scontro diretto fra Roma e Bologna di domani, che, comunque vada, toglierà punti a una (o entrambe) delle avversarie.
Nel dopopartita dell'ennesimo impegno che ormai da settimane vede i nerazzurri in campo ogni tre giorni, Gasperini sottolinea innanzitutto l'importanza di un risultato per nulla scontato.
«Il finale non è stato dei migliori - sottolinea il mister a Dazn -, ma a lungo l'abbiamo giocata bene, ci sono state belle risposte da tanti uomini. Abbiamo tenuto la partita sotto controllo, poi, come già altre volte, abbiamo rischiato di rovinare tutto in cinque minuti. Non abbiamo ancora imparato abbastanza da tante partite in cui abbiamo sciupato occasioni».
C'è stato un calo fisico o mentale?
«Abbiamo dovuto fare un paio di sostituzioni molto presto e non ho potuto gestire al meglio le rotazioni, anche se da chi ha giocato ho avuto ottime risposte, soprattutto in avanti. Il Monza ha inserito gente con tanta energia e ha fatto un finale importante».
In attacco belle prestazioni.
«Lookman sta tornando ai suoi livelli, De Keteleare ha confermato di saperci fare nel gioco aereo e secondo me ha ancora margini. Touré invece non è Scamacca e ha giocato per la prima volta dall'inizio. Ha fatto bene, quelli come lui sono "animali da gara", perché ha fatto meglio anche rispetto agli allenamenti, mettendoci continuità e qualità. Ricordiamo che viene da infortuni lunghi e pesanti».
Dopo il Liverpool è nata una "nuova" Atalanta?
«Liverpool è un traguardo, ma per certi versi anche un inizio. Anno per anno dovremo sempre avere l'aspirazione a migliorarci. Ogni anno possiamo perdere qualcuno, è nelle cose. Il risultato però non sempre è lo specchio del lavoro. Non c'è matematica. Questa stagione, in termini di risultati, è straordinaria, ma abbiamo margini di miglioramento in termini di squadra e di tecnica. La vittoria di stasera è molto importante per il campionato e l'Europa, ma ora arriva la Coppa Italia e poi due semifinali di Europa League in otto giorni. Non possiamo scegliere e nemmeno porci obiettivi. L'idea che conti solo un trofeo è un'idiozia grande come una casa. Mi ritengo fortunato, i tifosi che ho a Bergamo mi gratificano al massimo, anche senza coppe e scudetti. Andiamo avanti, partita dopo partita».