Gasperini, il futuro e quella speranza che si trovi la soluzione migliore per l'Atalanta
Ci sono tante voci, ma una sola certezza: si deciderà a fine stagione il domani della panchina. Adesso è il tempo dell'attesa

di Fabio Gennari
In questo momento, non ci sono certezze. Certo, abbiamo le dichiarazioni (giuste o sbagliate, intempestive o puntuali, pubbliche e private), ma quello che conta sono i fatti: mancano cinque giornate al termine della stagione, il contratto di Gasperini scade il 30 giugno 2026 per circa 6 milioni di ingaggio. E la Champions per la prossima stagione è ancora da conquistare.
Quello che hanno fatto Gasperini da allenatore della Dea e la società con Gasperini in panchina è consegnato alla storia, qualcosa che nessuno dei due aveva fatto prima degli ultimi nove anni.
I tanti discorsi che si stanno facendo nelle ultime settimane animano i tifosi e incuriosiscono gli addetti ai lavori. Ci sono voci che rimbalzano ovunque e che parlano di quello che il mister vuole o non vuole fare, del suo umore, di quello che la società dovrebbe o non dovrebbe fare. La verità è che solo loro, a Zingonia, conoscono perfettamente tutti i pezzi del puzzle e da fuori si possono solo commentare le dichiarazioni e provare a capire quel che succederà. Di certo, come ogni anno, una decisione sarà presa a fine stagione e se non sarà rinnovo, l'Atalanta cambierà. Perché non ha senso restare così e a scadenza di contratto.
Quello che però emerge in modo netto ascoltando tutto il resto è una spaccatura, una tensione crescente tra chi cerca di guardare quanto accade attendendo evoluzioni e chi invece pensa già al domani insistendo e pretendendo che si vada avanti come è stato in questi nove anni.
La speranza, quindi, è che si trovi una soluzione nel nome della serenità, sia che si arrivi a un prolungamento, sia che si opti per l'addio. Quello che l'Atalanta è stata dal 2016 in avanti è qualcosa che nel calcio rimarrà scolpito per sempre, poi quanto si potrà ancora fare ce lo dirà solo un futuro che, in questo momento, è ancora da scrivere.
Approvo in pieno quanto espresso da Maurizio Cavagna,aggiungo anche che l'unica squadra che probabilmente lo cercherà è il Napoli, dovesse andare via Conte. Altrimenti, con tutto il rispetto, chi resta? Il Genoa? Non mi sembra un grande passo in avanti.... in definitiva alla società, a lui stesso ed a noi tifosi conviene che il matrimonio continui
Io penso che il Gasp , voglia rimanere, ma dipende dalla società, che se non gli da' quello che lui chiede ,ha ragione a doverersene andare via ,noi siamo tutti col GASP....!
Ha un contratto anche per il prossimo anno. Se vuole rimanere bene perché è un grande allenatore. Se vuole andare auguri tranne quando incontra L'Atalanta. Decide lui. Chi lo prende però deve anche accettare spigolosita' per nulla facili da gestire ed è per questo che non c'è la fila. Perché alla fine il problema è questo e l'hanno capito anche i pretendenti.