Gasperini: «Nel secondo tempo la vera Atalanta. E Bakker parla la nostra lingua»
Il tecnico sorride sornione ai microfoni di Sky e si gode l'ennesimo storico traguardo raggiunto. Belle parole per l'esterno olandese
di Giambattista Gherardi
Mister Gian Piero Gasperini porta a casa l’ennesimo record: per la prima volta nella sua storia, l’Atalanta supera la fase a gironi di una competizione europea con due turni di anticipo. Anche per questo il sorriso sornione del tecnico illumina i microfoni di Sky.
«Nel primo tempo è stata piuttosto sofferta - ha dichiarato Gasp subito dopo la vittoria sullo Sturm Graz -, per la loro pressione e per la scarsa velocità nostra. Nel secondo tempo è stata invece un’altra partita, anche prima del gol. Aver già raggiunto la qualificazione ci dà serenità, ma per il primo posto lo Sporting sarà un osso duro».
Bakker titolare è stata un po’ una sorpresa.
«Ha fatto bene, è in condizione e si è visto. Ha fatto bene anche Hateboer, che pure ha contribuito al blocco “olandese”. Bakker parla solo con loro, ma ora parla anche la nostra di lingua».
Quali orizzonti ci sono per questa Atalanta?
«Certamente ci stiamo confermando ad alti livelli, non è che all’Atalanta si può chiedere di lottare per lo scudetto. Dobbiamo migliorare ancora molto in tanti aspetti per competere ai massimi livelli, ma credo davvero che sia importante il cammino che abbiamo percorso in questi anni. A metà campo c’è il nucleo forte del gruppo, con de Roon ed Ederson, ma anche Scalvini è importante, così come Kolasinac, uno che da nuovo arrivato ha il piglio e la malizia di un veterano».
Ai microfoni di Sky sono intervenuti anche Berat Djimsiti e Gianluca Scamacca. «Un gol importante in una partita speciale - ha affermato l’albanese, riferendosi alle 200 partite in nerazzurro raggiunte proprio contro gli austriaci - e soprattutto nel secondo tempo abbiamo alzato il livello».
«È stata una partita intensa e molto difficile - ha dichiarato invece il centravanti -, ma l’importante era vincere e passare il turno. Ho scelto l’Atalanta perché da subito mi ha cercato con intensità e qui gli attaccanti hanno sempre fatto bene. Ho ancora molto da imparare e tante cose da migliorare. Il cammino in campionato, in Europa e anche in Nazionale è ancora lungo. Le cose accadono quando devono accadere, lo scorso anno ho perso metà stagione, ma ora ho voglia di fare tanto e bene. Anche Spalletti mi ha chiesto di credere in me stesso e dare sempre il meglio».
Quanto parkland i romani!