Gasperini non esulta: «Dieci vittorie non contano, nel finale non siamo stati squadra»
Nonostante la vittoria sul Cagliari, il mister sottolinea ciò che non gli è piaciuto nella prestazione dei suoi ragazzi e placa gli entusiasmi
di Giambattista Gherardi
Dieci vittorie consecutive e cinque punti di vantaggio sulla seconda in classifica, ma non aspettatevi un Gasperini euforico. Anzi, è quasi più assimilabile al Fonseca arrabbiato del dopo Stella Rossa quello che si presenta ai microfoni di Dazn dopo l'1-0 di Cagliari.
«Nel primo tempo - spiega il tecnico ai colleghi - abbiamo creato poco e ci ha sicuramente salvato Carnesecchi. Nel secondo tempo abbiamo preso in mano partita e controllo, andando in gol. Nel finale è venuta fuori un pò di immaturità nel ripartire e in uscita. Loro hanno provato con palle messe dentro l'area, ma bravi sono stati difensori e centrocampisti a difendere duro».
Mister, è un'Atalanta da quartieri altissimi?
«In questo momento no, lo è magari una buona parte di squadra, ma non tutti. Le dieci vittorie non vogliono dire nulla. Troppi uomini non davano la stessa "importanza" alla gara. Potevamo difendere meglio e con tutti e sarei stato più soddisfatto».
Ha pesato fisicamente la partita col Real?
«C'è stato in dispendio di energie fisiche e mentali, ma oggi qualcuno ha fatto 95 minuti da leone pur avendo giocato alla grande anche martedì. Nel finale di primo tempo abbiamo lasciato troppi spazi, nel secondo tempo siamo stati più efficaci, ma dopo il gol e il mancato 0-2 non c'è stato un finale da squadra».