La conferenza

Gasperini si coccola questo Ilicic e non parla (almeno per ora) di mercato

Il mister all'ultima chiacchierata del 2020 a Zingonia: domani si gioca a Bologna e l'obiettivo è vincere

Gasperini si coccola questo Ilicic e non parla (almeno per ora) di mercato
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di Fabio Gennari

Conferenza stampa molto serena alla vigilia di Bologna-Atalanta per il tecnico Gian Piero Gasperini. Contro i felsinei, la Dea giocherà l'ultima gara di un 2020 ricco di soddisfazioni sportive e l'obiettivo è senza dubbio chiudere in bellezza.

Mister, a Bologna l'anno scorso una delle pochissime sconfitte esterne. Sensazioni?

«È stata una partita particolare, abbiamo avuto occasioni ma abbiamo perso. Sono una squadra pericolosa, davanti possono sempre fare gol e servirà un’Atalanta molto attenta. Vogliamo portare a casa i tre punti».

Robin Gosens sta giocando davvero molto bene, non crede se ne parli troppo poco?

«Non credo che sia sottovalutato, è convocato in Nazionale e già questo è un ottimo biglietto da visita. Segna gol importanti, magari spesso l’attenzione è per gli attaccanti e quindi se ne parla meno».

In 206 partite ufficiali la sua Atalanta ha segnato 403 gol...

«Produciamo sempre molto, sono pochissime le partite in cui non abbiamo segnato. La capacità di creare occasioni e fare gol è sempre stata una caratteristica molto importante della nostra squadra. È ciò che ti permette di vincere le partite, fondamentale con i 3 punti mentre il pari ti serve negli scontri diretti».

La gara con la Roma potrebbe farle fare scelte diverse a Bologna?

«Abbiamo avuto un periodo con fuori diversi giocatori, ora li abbiamo recuperati o stiamo recuperando quasi tutti. Ilicic lo abbiamo visto, Miranchuk è con noi da una settimana ma sta tornando, Malinovskyi sta migliorando e con loro abbiamo più possibilità di scegliere in base alle partite. Io cerco sempre di mettere in campo squadre offensive, a volte lo faccio dall’inizio e a volte a gara in corso».

Più probabile Ilicic o Muriel dall'inizio?

«È una scelta che devo fare, loro due più Malinovskyi, Miranchuk e Zapata permettono di ragionare molto meglio sulle scelte».

Analizzando la gara con la Roma, forse si è parlato troppo del crollo dei giallorossi e poco di voi.

«Anche rivedendola, ho avuto la sensazione che non abbiamo fatto male. Anche nel primo tempo. A parte l’inizio, abbiamo man mano sempre avuto più sicurezza nel gioco. Con Malinovskyi sono arrivate situazioni importanti, le partite vivono anche di episodi e se ti fanno il raddoppio puoi anche perdere. Però la squadra nei 90 minuti è cresciuta e ha macinato anche di più della Roma. È un risultato largo con prestazione superiore all’avversario, la Roma viaggia nei quartieri alti e aver fatto questa prestazione ci da tanta fiducia».

In quest'ultimo periodo lei ha protetto molto bene la squadra dal caos: come ci è riuscito?

«I giocatori hanno una forte concentrazione sul campo. Su quello che serve fare. Fuori a volte ci sono delle situazioni che possono togliere attenzioni al campo. Questo è un gruppo di giocatori che sono sempre sul pezzo, su quello che dobbiamo fare nelle partite. Negli ultimi dieci giorni abbiamo fatto risultati importanti».

Ha scritto qualche nome particolare sulla letterina di Natale per Percassi?

«Ora chiudiamo la gara con il Bologna, poi stacchiamo pochi giorni. Ci sono ancora tante gare, abbiamo la possibilità di pensare come rendere più solida ancora questa squadra. Nel mercato di gennaio non credo che ci siano vere possibilità di migliorare, abbiamo grandi margini di crescita per i ragazzi che sono già qui. Cerchiamo di valorizzare al meglio quelli che abbiamo».

Intanto è tornato Ilicic, decisiva la crescita mentale o fisica?

«In settimana l’ho visto molto bene, mi era capitato anche un paio di mesi fa ma non sempre poi hai la risposta in partita. Averlo sempre così sarebbe top, l’importante è che lui sia sempre dentro la partita, non deve demoralizzarsi per una giocata sbagliata. Lo voglio libero, anche di sbagliare. Nel suo ruolo si mette in conto anche l’errore. Prima o poi la cosa giusta la fa sempre, non è importante non sbagliare mai».

Siamo a fine 2020: il momento più bello e quello più brutto?

«Sono davvero tanti. Si parte dal Parma in un gennaio fantastico, si arriva alla gara di Milano con il Valencia con tutto quel pubblico. Forse quello momento più alto. Dopo il lockdown abbiamo fatto una serie incredibile e siamo arrivati ancora in Champions. Anche quest'ultimo periodo è stato stimolante, difficile dire quale vittoria merita più menzione. I momenti di difficoltà sono stati pochissimi, la peggiore gara forse a Napoli. Sul piano sportivo, annata meravigliosa. Chiaro che l’assenza del pubblico e in generale questo virus hanno stravolto la vita di tutti. Pensate a cosa sarebbero state le tante partite vinte in questo 2020. Nel momento migliore nostro, è scoppiato il casino».

Propositi per il 2021? Magari la Coppa Italia, il percorso inizia subito a gennaio...

«Tutto è importante, non lasciamo per strada niente e giochiamo ogni partita per quelle che sono le nostre possibilità. Vogliamo finire bene a Bologna, stacchiamo qualche giorno e poi ripartiamo forte. Basta vedere il calendario e quante partite abbiamo. Il modo migliore per arrivare al Real è cercare di fare bene in campionato e in Coppa Italia».

In 13 giornata l'anno scorso avevate fatto 22 punti, oggi siete a 21 con una partita in meno: a settembre avrebbe firmato per essere a questo punto?

«Difficile fare paragoni perché oggi è tutto molto concentrato. Sono molto soddisfatto del percorso fatto fino adesso, abbiamo preso qualche buca ma dopo i successi di Champions: il contrario sarebbe stato molto peggio».

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