Il personaggio

Gianluca Scamacca, il gol e quella mano sul petto (senza esultanza) che fa riflettere

Il numero 90 della Dea ha segnato una rete importante e poi s'è messo davanti alla Pisani con una mano alzata e l'altra sul petto: esultanza... strana

Gianluca Scamacca, il gol e quella mano sul petto (senza esultanza) che fa riflettere
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di Fabio Gennari

Il recupero del primo tempo, la palla in rete quasi due mesi dopo Atalanta-Sporting Lisbona 1-1 e il risultato contro l'Udinese praticamente in ghiaccio a metà della contesa. Il sabato (27 gennaio) pomeriggio di Gianluca Scamacca, sotto la Pisani, in quel momento era diventato estremamente positivo visto che la Dea stava vincendo e lui, a parte una giocata sbagliata su assist di Ederson in piena area, stava giocando bene. Eppure, un secondo dopo il gol, ecco l'esultanza che non ti aspetti: mano sul petto, l'altra alzata verso la gente quasi a chiedere scusa per il ritardo. In zona gol, s'intende.

Nel dopo partita, Gasperini ha confidato di non essersi quasi accorto della situazione e a precisa domanda ha risposto così: «Non so bene della sua esultanza, io esultavo dall’altra parte. Forse era arrabbiato per l’azione precedente, ma deve esultare tanto perché ha fatto una buona partita, è sempre stato pericoloso. A me è piaciuto, è migliorato anche sul dinamismo: Scamacca deve essere contento che ha fatto gol, lavorando diventerà ancora più forte». Chiaro, semplice, diretto.

Lo stesso attaccante dei bergamaschi, al fischio finale, non è tornato sull'argomento ma ha parlato della felicità per la rete segnata: «Ci ho messo tanto a tornare al gol, ma sono contento della prestazione, se c'è quella poi la rete arriva. Mi sono divertito. Qui la fiducia è tantissima, voglio solamente ripagarla, fare la storia qui e divertirmi con i miei compagni con continuità. Le parole di Gasperini? Ha ragione, vengo da un altro calcio e non sono abituato a correre tanto, se faccio come dice lui ho più occasioni».

Osservando l'esultanza da fuori e considerando le dichiarazioni, viene solo un pensiero. Su Scamacca ci sono tante aspettative ed è giusto che sia così, ma il ragazzo non deve preoccuparsi solo del gol che arriva o non arriva. In passato, Bergamo ha applaudito e sostenuto attaccanti capaci di segnare gol belli e importanti, ma anche giocatori di livello molto inferiore. Per tutti, nessuno escluso, conta quello che c'è scritto sul colletto: «La maglia sudata sempre». Ovvero dare tutto in campo, con l'atteggiamento di chi non molla mai di un centimetro. Per conquistare Bergamo e i tifosi atalantini serve prima di tutto quello. I gol arrivano di conseguenza. Soprattutto se sei forte e hai valore. Quindi avanti Gianluca, con il sorriso e tanta voglia di spaccare il mondo.

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Andrea

Ognuno esulta come vuole

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