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Grande cornice con il Sassuolo: stasera allo stadio in 17.586 (restano solo 200 biglietti)

Gli spalti saranno ancora una volta gremiti per una sfida che normalmente non richiama grande pubblico ma che già in passato ha segnato tappe importanti per la Dea

Grande cornice con il Sassuolo: stasera allo stadio in 17.586 (restano solo 200 biglietti)
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di Fabio Gennari

I più attenti ricorderanno l'Atalanta-Sassuolo con in panchina Stefano Colantuono del 6 aprile 2014. Lo stadio era pieno, la squadra sognava il ritorno in Europa, ma una doppietta di Sansone cancellò l'entusiasmo di quel pomeriggio a Bergamo. Oggi, a distanza di anni che sembrano secoli, vista l'esperienza vissuta con Gasperini, la sfida ai neroverdi emiliani si giocherà nuovamente in un impianto praticamente esaurito, con il gruppo atalantino che sogna di tornare primo in classifica.

La gara contro il Sassuolo, per blasone dell'avversario e tifosi emiliani in numero limitatissimo, sulla carta non "chiamerebbe" il sold-out allo stadio. Invece Bergamo, per la quinta volta consecutiva in casa, risponde presente. Di biglietti nei settori popolari non ce ne sono da giorni e complessivamente sono poco più di 200 i posti ancora liberi. Non si supererà quota 18mila solo a causa delle pochissime presenze nello spicchio di Morosini riservato ai sostenitori del Sassuolo.

Abbiamo ricordato la gara persa in casa con Colantuono, ma con Gasperini ce ne sono state di molto emozionanti. Due, in particolare. Ed entrambe stranissime, se si pensa al pubblico. La partita del 26 maggio 2019, il 3-1 firmato da Zapata, Gomez e Pasalic (Berardi per il Sassuolo) valse la prima storica qualificazione alla Champions League della storia nerazzurra: la Dea giocava in casa ma, per i lavori allo stadio, i 90 minuti si disputarono incredibilmente a... Reggio Emilia. Dove la squadra orobica venne ospitata per le ultime due giornate del torneo 2018/2019.

L'altra partita è il 4-1 del 21 giugno 2020, che fu la prima gara giocata dopo l'esplosione della pandemia di Covid. Lo stadio era vuoto, il ricordo della notte di Valencia ancora vivissimo, ma nei tre mesi che seguirono la trasferta spagnola si susseguirono il lockdown e momenti di grande difficoltà e tristezza per i bergamaschi e per tutto il resto del mondo.

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