Grazie Juve, l'Europa è vicina (che fatica tifare bianconero...)

Adesso bisogna fare soltanto una cosa: vincere. Senza pensare di avercela fatta prima di scendere in campo, senza credere che la Juventus abbia tolto un peso all’Atalanta e senza dimenticare che per farcela bisogna semplicemente giocare da Dea. Perché adesso che il Milan ha perso la finale di Coppa Italia è tutto molto più chiaro: con tre punti domenica, l’Atalanta è matematicamente in Europa (ma anche con un pareggio resterebbe tutto ancora apertissimo).
La finale di Coppa: stravince la Juve. Nella finale di Coppa Italia di ieri sera, la Juventus ha stravinto con il Milan riuscendo a segnare quattro gol tutti nel secondo tempo dopo una prima frazione di gioco abbastanza noiosa. I gol dei bianconeri sono arrivati con Benatia (doppietta), Douglas Costa e un’autorete di Kalinic, ma la cosa da sottolineare è la conferma che Donnarumma è capace di fare ottime parate e subito dopo cadere in errori grossolani che ne pregiudicano il rendimento. La rete del 2-0 di Douglas Costa è una papera colossale del portiere rossonero, il 3-0 di Benatia è stato favorito da una palla non trattenuta in seguito a un calcio d’angolo abbastanza innocuo e sul 4-0 l’uscita non è parsa impeccabile, anche se lì la colpa è ovviamente tutta di Kalinic. In una gara giocata a ritmi tutt’altro che infernali, appena la Juve ha trovato qualche accelerazione il Milan è stato spazzato via senza troppi fronzoli.
La prestazione del Milan: poco ritmo e zero spunti. Juve a parte, ciò che interessava di più ai sostenitori orobici era vedere come si muovesse e giocasse il Milan. La sensazione, dopo aver visto sullo stesso manto erboso l’Atalanta all’opera pochi giorni fa, è che il Milan sia decisamente in difficoltà sul piano del ritmo. Nel primo tempo la partita è rimasta in equilibrio più per mancanza di spunti delle Vecchia Signora che per particolare bravura del Milan; quando la squadra di Allegri è riuscita a velocizzare, non c’è più stata storia. Il Milan davanti punge pochissimo e in difesa tiene bene solo fino a quando il portiere Donnarumma non incappa in errori che ormai sono diventati ricorrenti. Il giovane estremo difensore del Milan alterna interventi prodigiosi a papere che, a certi livelli, non sono accettabili. In alcune situazioni c’è la possibilità di una reazione positiva, ma anche di ulteriori problemi di tenuta mentale che possono andare a rompere equilibri già molto fragili. Di certo i singoli sono giocatori di qualità, visto che il Milan in mezzo al campo schiera Kessiè, Bonaventura, Suso e Calhanoglu, ma, nel complesso, possiamo dire che la Dea sia più squadra.
Ok le gufate ma domenica si parte 0-0. Finite le due ore di “tifo” per la Juventus e di grandi gufate per il Milan, adesso l’Atalanta deve ritrovare subito la massima concentrazione perché domenica si parte da 0-0. È chiaro che le varie opzioni di cui parlavamo nei giorni scorsi ora sono qualcosa di molto concreto ed è altrettanto chiaro che con un successo la Dea sarebbe matematicamente in Europa (da capire se al sesto o al settimo posto in base alla partita con il Cagliari), ma è bene che tutti restino concentrati sul vero obiettivo: nello scontro diretto è fondamentale non perdere. Domenica alle 18, l'Atalanta avrà il proprio destino tra le mani e potrà contare anche su un vantaggio che in queste situazioni può davvero essere enorme: la Fiorentina in casa con il Cagliari giocherà alle 15, quindi nerazzurri e rossoneri scenderanno in campo sapendo già il risultato dei gigliati. Nell’economia della partita, quelle famose undici combinazioni su 81 che lascerebbero la Dea fuori dall’Europa diventerebbero sette in caso di segno uno al Franchi, tre in caso di pareggio e uno solo in caso di vittoria esterna del Cagliari. Dai Atalanta, il futuro è davvero alla portata.