L'avversario

Guillaume Renault, il rivale dell'Atalanta U23 che sogna di tornare protagonista a Bergamo

Intervista all'esterno ex capitano della Primavera e in prestito alla Pro Patria, squadra che domani (2 dicembre) sfida i nerazzurri di Modesto in Serie C

Guillaume Renault, il rivale dell'Atalanta U23 che sogna di tornare protagonista a Bergamo
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di Alessandro Giovanni Pagliarini

Domani, sabato 2 dicembre, alle 18.30 l’Atalanta U23 tornerà in campo per la 16ª giornata della Serie C 2023/24. L’avversaria è l’Aurora Pro Patria, l’unica squadra a non aver ancora vinto una gara tra le mura amiche. Al Carlo Speroni si prospetta una gara tosta, nella quale i tigrotti cercheranno di ottenere la prima vittoria casalinga della stagione. Sarà un match molto speciale per Guillaume Renault, esterno italo-francese di proprietà dell’Atalanta ma attualmente in prestito ai biancoblu. Lo abbiamo intervistato.

Renault ai tempi in cui fu capitano dell'Atalanta Primavera

Renault, lei è praticamente cresciuto a Bergamo. Come ci si sente ad affrontare per la prima volta la squadra a cui è più legato?

«Sono arrivato a Zingonia che avevo 14 anni e ne sono uscito uomo. Con l’Atalanta ho giocato sette stagioni indimenticabili. Ho avuto la fortuna di poter vivere esperienze fantastiche, anche a livello internazionale, oltre al privilegio di vincere trofei a livello giovanile. Le emozioni più grandi sono state indossare la fascia da capitano in Primavera, il primo allenamento con la prima squadra e la prima panchina in Serie A. Devo tutto a questa società, affrontarla dopo tanti anni fa strano».

Quest’estate ha fatto parte dell’U23 durante il ritiro precampionato. Quanto è stata utile quella esperienza, seppur breve?

«È stato molto pesante, ma nel senso buono (ride, ndr). La società ha assunto un grande staff che si avvicina a quello di Gasperini. Malgrado sia rimasto solo un mese, ho imparato molto. Sono felice che l’Atalanta abbia investito su questo progetto, lo trovo davvero utile per i giovani. Ritrovare i ragazzi con cui sono cresciuto è stato emozionante e non nego che in quel momento mi sarebbe piaciuto restare, anche perché l’U23 è pur sempre una vetrina per la prima squadra. Alla fine, insieme alla società, ho deciso di intraprendere una strada alternativa, almeno per questa stagione, così da continuare al meglio il mio percorso di crescita».

Renault in panchina con la prima squadra nerazzurra

Come mai ha scelto di sposare il progetto Pro Patria?

«I motivi sono diversi. È una società seria, viene da ottime stagioni e lavora molto bene con i giovani. Inoltre, ex come Mora e Latte Lath me ne hanno parlato in maniera positiva e il direttore ha sempre creduto in me, mi voleva già da tempo. Essendo una squadra che gioca con il modulo 3-5-2 posso ricoprire il mio ruolo preferito, ovvero il quinto di centrocampo; il mister è giovane e ha fatto carriera giocando proprio in quel ruolo. Quando ho ricevuto questa proposta, non ho esitato un secondo ad accettare, nonostante avessi parecchie offerte. Qui mi trovo davvero bene, sia con lo staff che con i compagni, sono contento della scelta fatta. Nonostante il momento di difficoltà, credo molto in questo gruppo e sono convinto che abbia i mezzi necessari per risalire la china».

Quali sono i suoi obiettivi personali e di squadra per questa stagione? E per il futuro?

«Sicuramente continuare a maturare, fisicamente e tecnicamente. Vorrei giocare il più possibile per crescere e guadagnare esperienza. Cerco sempre di dimostrare il mio valore e le mie qualità, mettendomi al servizio della squadra. Siamo forti e penso che, lavorando sodo, potremo toglierci grandi soddisfazioni, speriamo già da domani. Riguardo al futuro, l’obiettivo è quello di indossare la maglia della prima squadra dell’Atalanta: giocare per la società dove sono cresciuto, come hanno fatto tanti miei ex compagni, sarebbe un sogno. E magari tornare a vestire la maglia della Nazionale, che ho assaporato solo a livello giovanile».

Renault alla Pro Patria

Si dice che l’Atalanta sia una vera e propria scuola di vita per i giovani…

«La persona che sono oggi la devo, almeno in parte, all’Atalanta. Ho trascorso più tempo a Zingonia con i miei compagni che insieme alla mia famiglia. Lì sono cresciuto, sia come giocatore che come uomo. Ti preparano a livello fisico, tecnico, ma soprattutto mentale. Ogni allenatore mi ha trasmesso insegnamenti che mi portò dentro: Lorenzi, Zanchi, Bosi, Bellini, Brambilla fino allo staff dell’U23 e anche lo stesso Gasperini in allenamento. Inoltre, buona parte della mia esperienza a Bergamo l’ho condivisa con mio fratello gemello Christophe e ciò mi ha sempre spinto a dare qualcosa in più. Viviamo una grande e sana rivalità, la sua presenza ha reso questa esperienza speciale. Il valore più importante che ho imparato a Bergamo è lo spirito di sacrificio. Come c’è scritto all’interno della divisa da gioco, “La maglia sudata, sempre”».

Che partita si aspetta contro l'Atalanta U23?

«Mi aspetto una gara dura, è una squadra che ha qualità e dovremo fare molta attenzione. Sarà una partita equilibrata, uomo a uomo, quindi potrebbero lasciarci qualche spazio per fargli male. Prevedo una sfida molto intensa fisicamente, ma sono convinto che riusciremo a dare il meglio. Sarebbe bellissimo gioire con i nostri tifosi tornando a vincere in casa».

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