«Ho bisogno di nuovi stimoli»: Gasperini saluta l'Atalanta con una lettera ai tifosi
L'allenatore ha spiegato le ragioni dell'addio dopo nove anni: «La decisione è solo mia, nessuna responsabilità della società»

Gian Piero Gasperini ha scritto una lettera pubblicata da L'Eco di Bergamo per spiegare ai tifosi nerazzurri le ragioni del suo addio all'Atalanta dopo nove anni di straordinari successi.
Nel testo, il tecnico di Grugliasco ha chiarito in maniera esplicita che la decisione di lasciare la Dea è stata esclusivamente sua e non dipende da alcun dissapore con la società.
Una scelta personale e ponderata
«La conclusione del mio rapporto con il Club è stata unicamente decisa da me», scrive Gasperini nella sua missiva, sottolineando come non debba «essere attribuita responsabilità alcuna alla Società e ai suoi dirigenti».
Il mister spiega di aver riflettuto a lungo prima di arrivare a questa conclusione, precisando che la decisione è maturata «solo nelle scorse ore» dopo aver «realmente deciso di mettere la parola fine a questa meravigliosa storia lunga nove anni».
L'allenatore tiene a specificare che non si tratta di un addio definitivo alla città: «Non parliamo però di addio. Non mi piace. Chiudo la mia esperienza a Bergamo come allenatore dell'Atalanta, tutto il resto - invece - rimarrà immutato».
Il bilancio di un'era straordinaria
Gasperini non nasconde un pizzico di rammarico per non essere riuscito a centrare obiettivi ancora più ambiziosi, ma riconosce i traguardi raggiunti insieme alla squadra e ai tifosi. «Avrei voluto fare di più, non ci sono riuscito, ma abbiamo comunque gioito tanto assieme», ammette con onestà, evidenziando come lasci l'Atalanta «al terzo posto in classifica e qualificata in Champions League».
Il tecnico sottolinea l'importanza di aver costruito una squadra competitiva che potrà continuare a «giocare nei più prestigiosi stadi d'Europa, potendo contare su un organico forte e ricco di giocatori valorizzati». Un'eredità importante per il futuro del club bergamasco.
La ricerca di nuovi stimoli
La motivazione principale dell'addio è legata alla necessità di affrontare nuove sfide. «Perché, vi chiederete, lascio l'Atalanta? Per bisogno di nuovi stimoli», spiega Gasperini, riferendosi evidentemente alla fiducia ricevuta per un nuovo progetto (quello della Roma) che gli trasmette «rinnovato entusiasmo». Il mister non nasconde che si tratta di una «sfida difficile», ma la definisce «grande» ed «esaltante», capace di trasmettergli «tanta adrenalina».
Un legame indissolubile con Bergamo
Nonostante l'addio professionale, Gasperini ribadisce il suo legame profondo con la città orobica. «Ci vedremo ancora in Piazza Pontida, ve lo prometto! Adòss!!!!», scrive utilizzando l'esclamazione dialettale bergamasca.
Nel post scriptum della lettera, inoltre, il tecnico ricorda di essere «cittadino onorario di Bergamo» e giura che porterà «ovunque e per sempre altissimi i valori di questa città». Un impegno che suggella il rapporto speciale costruito in questi anni con la città e la sua gente.
Pessima figura, non perché se ne va. Ci mancherebbe. Ma perché con questa lettera dimostra di non aver capito molto di noi bergamaschi. Domenica sera eravamo allo stadio per il saluto a Rafa. Quale miglior occasione per comunicare DIRETTAMENTE ai tifosi la volontà di cambiare? Tutti avremmo capito, applaudito e ringraziato.
Bergamo in lutto…
Purtroppo il nostro condottiero ci abbandona per allenare la Roma. Oggi ufficializza l'abbandono a Bergamo, ma non si può dire che non fosse stato già chiaro quando, mesi fa, disse chiaramente che tutto ha un inizio ed una fine e non avrebbe più rinnovato con l' Atalanta ; era evidente che, a fine anno, o si sarebbe dimesso o la Società avrebbe dovuto esonerarlo, non potendo restare per un anno fino alla scadenza. Ma, tutto ciò premesso, non c'è stato in Società un chiaro errore di sottovalutazione di queste affermazioni? Conoscendo il carattere del torinese, tutto d'un pezzo, mai e poi mai sarebbe stato disposto a ritornare sui suoi passi. Ma, tutto ciò premesso, perché la Società non ha preso celermente e sul serio la cosa ? L'unico tecnico che sarebbe stato in grado di poter rilevare degnamente il suo testimone mi sembra potesse essere solo Vincenzo Italiano che, con un po' più di prontezza, poteva forse essere sondato in anticipo e bloccato prima che rinnovasse con il Bologna.
Non riesco proprio ad augurargli di fare successo anche a Roma, è più forte di me.
Ho pianto in diverse occasionei nella mia vita , come tutti . Oggi ho pianto . Arrivederci Gasperini e Graz ie. In bocca al lupo