Classe 2003

Hojlund e Scalvini, i giovani protagonisti della Dea che ha ammutolito l'Olimpico

Che serata magica per i ragazzini del gruppo, che hanno confezionato il vantaggio risultato poi decisivo

Hojlund e Scalvini, i giovani protagonisti della Dea che ha ammutolito l'Olimpico
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di Fabio Gennari

Vincere la partita con due ragazzi di 19 anni protagonisti di assist e gol è un merito, farlo davanti a oltre sessantamila persone che fin dal primo minuto spingono con cuore e voce la squadra avversaria verso il successo trasforma il tutto in qualcosa di ancora più importante. Estremamente importante. Gian Piero Gasperini, all'Olimpico contro la Roma, ha mandato in campo dall'inizio Rasmus Hojlund e Giorgio Scalvini. Si tratta dei due ragazzi del 2003 rimasti in rosa, giovani che devono senza dubbio crescere ma che hanno mezzi importanti e che si sono comportati come fossero calciatori navigati.

Il danese ha faticato tantissimo contro Smalling, il centrale della Roma è un giocatore esperto e di grande forza che ha dimostrato nei novanta minuti più recupero di essere un punto di forza della formazione di Mourinho. Hojlund gli è scappato via solo una volta, ha raccolto il servizio laterale di Toloi in profondità e ha lavorato con il fisico e la testa. Protezione della palla, sguardo al centro e, mentre la Roma si schiacciava verso Rui Patricio, Hojlund ha trovato appena fuori area il compagno con la maglia numero 42 liberissimo di controllare e prendere la mira.

Giorgio Scalvini a Roma ha giocato per la prima volta quest'anno da titolare, lo ha fatto da centrocampista anche se lo stesso allenatore in conferenza ha candidamente ammesso che non è ancora molto chiaro quale sia il ruolo più adatto al ragazzo. Intanto, ogni volta che scende in campo il classe 2003 cresciuto nel vivaio ha almeno una bella occasione da gol e il destro con cui ha spedito l'Atalanta in paradiso è un misto di tecnica e intelligenza: aprendo il piattone, avendo anche davanti un paio di difensori giallorossi, per trovare il gol era necessario essere precisi e pescare l'angolino. Missione compiuta.

Nella gestione delle forze del gruppo di Gasperini, a fine primo tempo sia il danese che l'azzurro hanno lasciato il campo a favore di Okoli (altro ragazzo del 2001) e Muriel, un cambio che ha riportato in mezzo al campo de Roon insieme a Koopmeiners, con evidenti benefici per tutta la squadra. Questi ragazzi non vanno caricati di eccessiva pressione, la gestione della loro crescita è in mano al miglior tecnico possibile e l'Atalanta raccoglie già ora frutti che, in futuro, non potranno che diventare ancora più maturi. Quindi gustosi e, calcisticamente parlando, sempre più dolci.

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